venerdì, Marzo 29, 2024
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L’importanza del bilanciamento tra due principi fondamentali: privacy e trasparenza

 

Il TAR Lazio, recentemente investito di una spinosa controversia concernente la Pubblica Amministrazione e, nello specifico, il bilanciamento di due principi di rilevanza costituzionale quali la privacy e la trasparenza, si è pronunciato con ordinanza n. 9828 il 19 settembre 2017.

Il caso nasce dalla contestazione, ad opera dei dirigenti di ruolo del Garante per la protezione dei dati personali, della disciplina di cui all’art. 14, comma 1 bis del d.lgs. 33 del 2013; si tratta infatti di una normativa che, favorendo la trasparenza dei dati relativi ai dirigenti delle Amministrazioni, impone la pubblicazione sul sito web dell’Amministrazione di riferimento, dei dati riferibili ai titolari di incarichi dirigenziali.

I ricorrenti hanno pertanto impugnato la nota del Segretario generale del Garante n. 34260/96505 del novembre 2016 che, per favorire l’adempimento della disciplina sopra richiamata, invitava i ricorrenti a fornire ,entro un termine prestabilito, la documentazione richiesta:

  • copia dell’ultima dichiarazione dei redditi presentata;
  • dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale;
  • dichiarazione di negato consenso per il coniuge non separato ed i parenti entro il secondo grado, ovvero, in caso di prestazione del consenso, copia delle dichiarazioni dei redditi degli stessi;
  • dichiarazione dei dati relativi altri incarichi eventualmente assunti;

I ricorrenti lamentavano, pertanto, una lesione del loro diritto alla privacy nella misura in cui, senza alcuna tutela del conseguente diritto alla sicurezza, si chiedeva la diffusione di dati personali su internet; si assumeva così violato anche il canone di proporzionalità che rende necessario ponderare attentamente il sacrificio patito dal soggetto con la finalità che si intende, di fatto, perseguire.

I giudici del TAR Lazio, ritenendo la questione sollevata non manifestamente infondata e rimettendo la stessa alla Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sull’eventuale contrasto della disciplina de qua con gli artt. 117 e 13 della Cost., hanno rilevato che debba essere opportunamente bilanciato il trattamento dei dati personali delle persone fisiche al fine di non ledere la privacy delle stesse, con l’esigenza, comunque avvertita e decisamente stringente, di divulgare informazioni relative ai redditi dei dipendenti pubblici al fine di consentire un più diffuso controllo delle risorse pubbliche.

Viene dai giudici sottolineato come, una siffatta normativa pur potendosi ricondurre perfettamente nell’alveo della lotta ai fenomeni di corruzione delle Amministrazioni, va a comprimere eccessivamente e piuttosto irragionevolmente il diritto dei dirigenti a non vedere diffusi senza controllo alcuno, dati patrimoniali e reddituali da considerarsi, in ogni caso, come personali. L’incontrollata pubblicazione di informazioni personali sui siti web delle Amministrazioni, potrebbe infatti pericolosamente divenire foriera di lesioni del diritto alla sicurezza dei dipendenti pubblici, prestandosi al più vario utilizzo da parte del pubblico.

Chiara Svampa

Chiara Svampa nasce a Napoli nel novembre del 1993. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo Umberto I di Napoli, si iscrive al Dipartimento di Giurisprudenza presso l'università Federico II di Napoli dove attualmente frequenta l'ultimo anno. Sin da subito animata da grande passione, con il progredire degli studi si interessa in particolar modo al Diritto Amministrativo. A conclusione del suo percorso universitario è infatti impegnata nella redazione della tesi in Diritto Amministrativo relativa alle nuove modalità di conclusione del procedimento amministrativo, seguita dalla Prof. Spagnuolo Vigorita.

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