giovedì, Aprile 25, 2024
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Rinunciare all’eredità: si può?

L’eredità, si acquista con l’accettazione. Al momento dell’apertura della successione, infatti il successibile non è ancora erede, ma soltanto un chiamato all’eredità, una posizione cioè transitoria che è destinata ad esaurirsi o con l’accettazione o con la rinunzia da parte dello stesso.

L’accettazione dell’eredità, può essere espressa o tacita: espressa attraverso la realizzazione di un negozio giuridico unilaterale che sarà irrevocabile; tacita invece quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone la sua necessaria volontà di accettare si pensi  ad esempio la donazione o la vendita o la cessione che il chiamato faccia dei suoi diritti di successione. Il diritto di accettare l’eredità, però, si prescrive nel termine di dieci anni dal giorno dell’apertura della successione.

Ebbene i chiamati all’eredità, hanno però la possibilità sia di accettare ma anche di rinunciare all’eredità.

Ai sensi dell’art. 519 del codice civile, viene infatti stabilito che «La rinunzia all’eredità, deve farsi con dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni», la rinunzia non avrà effetto se non saranno osservate le forme prescritte.

La rinunzia all’eredità,  è una dichiarazione unilaterale che, diversamente dall’accettazione, deve essere sempre espressa; tuttavia viene prevista anche la revoca della rinunzia, che si realizza tramite l’accettazione dell’eredità, ma sempre che il diritto all’accettazione non sia prescritto o l’eredità sia stata già acquistata da altri chiamati. Questo perché la parte di colui che rinunzia, va ad accrescere le quote degli altri eredi. Sarà quindi quasi  impossibile tornare indietro.

Ma perché mai un soggetto dovrebbe rinunciare all’eredità? Non sempre il defunto è il vecchio zio d’America proprietario di castelli. Molto spesso al contrario, per eredità si lasciano debiti e cartelle esattoriali che comportano il sorgere della responsabilità patrimoniale in capo agli eredi e dunque l’obbligo di far fronte a queste passività e di certo nessuno è ben propenso ad estinguere debiti altrui. Il problema è che il chiamato all’eredità non conosce il contenuto dell’eredità che gli spetta ma deve, un po’ a scatola chiusa, o procedere all’accettazione o alla rinunzia.

Una possibile soluzione, potrebbe essere quella dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. È una modalità di accettazione dell’eredità che consente all’erede di separare il proprio patrimonio rispetto a quello del defunto. In questo modo se sono presenti dei debiti, questi ne risponderà limitatamente alla quota percepita e in nessun caso potrà essere intaccato il proprio patrimonio personale; in parole più semplici i creditori del defunto potranno rifarsi dei propri crediti non oltre il valore dei beni destinati all’erede. Con il beneficio di inventario, d’altro canto, si andranno a tutelare sia gli eredi, ma anche i creditori del defunto i quali hanno preferenza sul patrimonio ereditario rispetto ai creditori dell’erede.

La rinunzia dunque è uno strumento difficile da utilizzare, non consente di analizzare le sostanze della quota ereditaria ed è inoltre una rinuncia totale in quanto non sarà possibile accettare una parte di eredità, magari le attività e rinunciare alle passività. Per questo lo strumento del beneficio di inventario sembra essere una valida alternativa che consente all’erede di accettare l’eredità, e quindi di avvantaggiarsi di eventuali proprietà o titoli positivi, e, al contempo, non subire aggressioni sul proprio patrimonio personale in caso di debiti da estinguere.

Anna Formicola

Anna Formicola, iscritta all'ultimo anno del corso di laurea in Giurisprudenza presso l'Università Federico II di Napoli, ha iniziato il suo corso di studi già con una matura passione per l'ambito civilistico. La sua penna è semplice, ma diretta. Arrivare al dunque e rendere l'argomento accessibile a tutti i lettori, è il suo obiettivo principale. Masticare il diritto non è una cosa facile, ma grazie all'ausilio di casi concreti e vicini alla relatà quotidiana, i suoi articoli saranno piacevoli da leggere e accresceranno di certo le vostre conoscenze.

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