venerdì, Marzo 29, 2024
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Cashless Society: “Addio ai contanti”

Cashless Society

Con il termine cashless society si descrive un’economia in cui le transazioni finanziarie non vengono condotte tramite denaro in forma fisica (monete, banconote) ma attraverso transazioni digitali.

Gli strumenti di pagamento cashless hanno un ruolo sempre più centrale per il business e la società poiché presentano numerosi benefici, tra cui la sicurezza delle transazioni che grazie agli investimenti effettuati dagli operatori del settore, si pone su elevati standard ed è in continuo miglioramento; la riduzione dei costi per la gestione del contante; l’emersione dell’economia sommersa, dato che i Paesi con il maggior utilizzo di strumenti di pagamento cash-based soffrono tendenzialmente di elevati livelli di evasione fiscale; l’incremento del ciclo dei consumi, grazie al ruolo di stimolo su consumi e sulle attività economiche; lo stimolo all’innovazione e alla digitalizzazione dell’economia, abilitando così la creazione e il rafforzamento di una filiera competitiva dei pagamenti digitali; inoltre rappresenta un espediente per contrastare il riciclaggio del denaro, rendendo tracciabile ogni movimento.

Nonostante i sopra elencati vantaggi, l’Italia resta una economia basata sul contante, mentre nel resto dell’Europa ormai si paga solo con la carta, otto italiani su dieci usano ancora i contanti per i loro acquisti.

Il percorso verso la cashless society, che molti Paesi europei hanno già intrapreso da anni, per l’Italia appare ancora in salita. Tra costi diretti, legati alla gestione del cash in circolo, e costi collaterali, come quelli legati all’evasione o al mancato supporto alla trasformazione digitale, il contante ha un effetto negativo su tutto il sistema Italia.

Secondo l’edizione 2016/2017 dell’Osservatorio Cashless Society elaborato da The European House – Ambrosetti il contante circolante è cresciuto del 6,9% nel periodo 2014-2015, raggiungendo un valore pari all’11,2% del Pil.
Più cash vuol dire anche più spesa di gestione: monete e banconote hanno infatti costi diretti rilevanti, pari a circa 10 miliardi l’anno.

Con l’obiettivo di raggiungere gli standard europei nell’ambito della cashless society, il Governo italiano aveva già previsto l’obbligo per professionisti, artigiani e commercianti di accettare anche pagamenti con carte di credito e debito, norma introdotta con la Legge di Stabilità 2016. Era nulla, però, ogni tipo di sanzione, invece, a partire dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2018 non solo rimarrà l’obbligo, per tutte le categorie elencate, di possedere il terminale POS (necessario per accettare il pagamento cashless), ma per ogni mancanza ci sarà una multa di 30 euro.

Secondo il Cashless Society Index 2017, la classifica sull’utilizzo delle carte di pagamento nei Paesi UE, l’Italia è al 25esimo posto su 28. A guidare la classifica ci sono i Paesi scandinavi con Svezia in testa dove ormai da anni si attua una vera e propria guerra all’utilizzo dei contanti; già dal 2007, infatti, il governo svedese ha predisposto la graduale diminuzione del contante con la disincentivazione all’uso di banconote di grosso taglio e rendendo ogni servizio, anche bar, edicole, bus, pagabile mediante carte di credito o app mobile per smartphone e smartwatch e che sia consentito agli esercenti di rifiutare denaro contante.

I risultati di una così vasta politica a sfavore del contante, non stanno tardando in base alle rilevazioni nel 2017 la quantità di denaro in circolazione in Svezia è scesa al livello più basso dal 1990 e un sondaggio annuale di Insight Intelligence pubblicato lo scorso mese ha rilevato che solo il 25% degli svedesi ha pagato in contanti almeno una volta alla settimana nel 2017, mentre il 36% degli svedesi non usa denaro contante più di due volte l’anno.

Ovviamente però, ci sono anche risvolti negativi, in primo luogo le persone anziane, che per ragioni di digital divide non hanno accesso alle app di pagamento; in secondo luogo i giovanissimi, che a meno di non avere una carta di credito, non possono usare il loro denaro; poi ci sono le banche, che, ad oggi, non hanno più motivo di mantenere l’infrastruttura di filiali e personale che servono alla gestione dei contanti, diventati obsoleti; infatti  è prevista dalla Banca Centrale Svedese una proposta di revisione della legislazione sulle banche, che valuti come far evolvere gli istituti e proponga persino l’istituzione di una  e-krona, una versione digitale e smaterializzata della corona svedese.

Inoltre, si aggiungono problemi di riservatezza in quanto una cashless society è completamente tracciabile, infine si potrebbe creare un problema di enorme inclusione dove le fasce più povere della popolazione non possono aver accesso al credito ed al sistema bancario e si troverebbero immediatamente poste ai margini della società.

Quindi, nonostante la volontà rimanga quella di spingersi verso una cashless society, esistono ancora numerosi ostacoli sia strutturali, che culturali che impediscono un completo addio ai contanti.

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