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COP24 giunta al termine: successo o insuccesso?

L’importanza delle COP

Il termine COP indica la “Conference of the Parties”, cioè la conferenza delle parti aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC) approvata nel 1992, il cui principale obiettivo era ed è quello di impedire pericolose interferenze di origine umana con il sistema climatico mondiale[1].

La COP 21 del 2015 a Parigi è stata senza dubbio una delle più significative in quanto rappresentava il primo accordo universale legalmente vincolante sul clima a livello mondiale[2]. L’accordo di Parigi si presentava come un progetto ambizioso, in grado di unire 195 paesi nel comune obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2°C. I governi avevano inoltre concordato di fornire ai paesi in via di sviluppo un aiuto finanziario continuativo e consistente. Affinché tale accordo fosse pienamente operativo, era affidata alle successive COP la responsabilità di stabilire modalità, procedure e direttive[3].

La Conferenza di Katowice

Il 3 dicembre ha preso avvio la COP24 a Katowice in Polonia. Questa conferenza ha rappresentato un importante punto di arrivo per quanto riguarda il controllo e l’applicazione dell’Accordo di Parigi. Antonio Gueterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel suo discorso di apertura ha dichiarato che i cambiamenti climatici “avanzano più velocemente di noi” e per questo la COP24 “deve essere un successo”. Inevitabilmente il riferimento è a quegli stati che hanno dimostrato di non voler accettare le conclusioni del recente rapporto dell’Ippc[4]. Quest’ultimo aveva evidenziato che gli Stati non erano riusciti a rispettare le tempistiche dettate dall’Accordo di Parigi, contenendo inoltre l’allarmante previsione di un probabile aumento della temperatura globale fino a 3.3°C.

Dunque, l’apertura della conferenza è stata fin da subito segnata da scontri istituzionali, in particolare causati da Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita e Kuwait. Proprio tali Stati si sono infatti opposti all’introduzione, nel testo della conferenza, di parole che potessero in qualche modo dar sostegno ai risultati del rapporto speciale dell’Ippc[5].

Un confronto intenso e cruciale

L’obiettivo comune più importante della COP è certamente la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Così, dopo pochi giorni dall’inizio, il ministro polacco dell’ambiente Henryk Kowalczyk ha aperto il dibattito riguardante l’inquinamento atmosferico[6]. Su tali basi, i delegati di tutto il mondo hanno adottato per acclamazione il documento “Forests for Climate Declaration”. L’Accordo di Parigi aveva già messo in luce la relazione tra le emissioni di gas a effetto serra causate dall’uomo e l’eliminazione delle foreste[7]. Solo uno sforzo mondiale può consentire di realizzare un futuro più sostenibile in quanto, come dichiarato dal  ministro Kowalczyk , “there is no future if we don’t act against climate change, but there is also no future without forests”[8].

In fase finale, la sessione plenaria è stata teatro di un delicato confronto tra diversi gruppi di negoziazione composti dai ministri provenienti dai paesi in via di sviluppo e i ministri dei paesi sviluppati. Nonostante i rappresentanti di Cile, Costa Rica, Egitto, Finlandia, Gambia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Isole Marshall, Nuova Zelanda, Singapore, Sud Africa, Spagna e Svezia avessero evidenziato i significativi progressi intervenuti su diverse questioni, continuavano a persistere sostanziali contrasti tra le Parti. A questo punto è diventato chiaro che la conclusione della conferenza sarebbe slittata di un giorno[9].

La conclusione della Conferenza

Il 14 dicembre, la presidenza polacca ha dichiarato che una versione preliminare del piano di attuazione dell’Accordo di Parigi era pronta. Interesse primario era che tutti i gruppi di negoziazione fossero stati effettivamente ascoltati. La versione finale del documento doveva infatti riuscire a soddisfare tutte le Parti coinvolte. Questo nuovo atteggiamento dimostra finalmente la volontà degli Stati di raggiungere un accordo universalmente condiviso, nonostante una fase conclusiva complessa e intensa[10].

Il giorno successivo, con 24 ore di ritardo, si è conclusa la COP24. Un lavoro intenso e costante ha portato alla redazione del  “Katowice Climate Package” che affronta diversi temi, tra cui ricordiamo i finanziamenti, la trasparenza, il rapporto Ippc, ecc. Michal Kurtyka, presidente designato della COP24, ha dichiarato che il compito della comunità internazionale non doveva ridursi semplicemente alla produzione di un testo o alla difesa di meri interessi nazionali. Con grande soddisfazione ha dunque constatato come i 196 paesi parte si siano dimostrati consapevoli delle loro responsabilità e dei doveri verso il pianeta Terra, “which is our home and the home of future generations who will come after us[11]. Grazie a questo straordinario impegno, la conferenza di Katowice, dopo Tokyo e Parigi, ha rappresentato sicuramente una tappa essenziale nel raggiungimento di una politica globale di sviluppo sostenibile[12].

Tra insoddisfazione e prospettive future

Nonostante una decisiva presa di volontà e di coscienza, non tutti hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti. Antonio Gueterres ha infatti sostenuto la necessità di stabilire degli obiettivi maggiormente ambiziosi per sconfiggere il cambiamento climatico. Dal canto suo, Greenpeace ha assunto una posizione molto dura, sottolineando come la COP24 si sia conclusa senza l’adozione di alcun impegno collettivo chiaro per migliorare gli obiettivi di azione sul clima[13]. Il malcontento ha riguardato soprattutto il mancato riferimento al rapporto scientifico dell’Ippc nel documento finale, infatti in questo modo verrebbe meno quel tempismo indispensabile per far fronte all’aumento del riscaldamento globale.

Se da un lato è di indubbio successo l’adozione del rulebook relativo all’applicazione dell’Accordo di Parigi, dall’altro lato Katowice ha confermato l’incredibile distanza tra i paesi più vulnerabili e le grandi potenze economiche. Il ministro degli esteri dell’isola di Vanuatu ha dichiarato che “possiamo recepire, annotare o vergognosamente ignorare completamente la scienza, resta il fatto che questo è catastrofico per l’umanità”[14].

 Il prossimo appuntamento mondiale sul clima si terrà a settembre del 2019 in Cile. Questa sarà l’occasione per le Parti di dimostrare non solo la volontà di mantenere gli impegni presi entro il 2020 ma anche di allineare ambizioni politiche e  risultati scientifici.

 

 

 

[1] Commissione Europea, Negoziati sul clima. Consultabile al sito: https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations_it

[2] Ibid.

[3] Nazioni Unite, Conferenza delle Parti, Report of the Conference of the Parties on its twenty-first session, held in Paris from 30 November to 13 December 2015, Decisione 1/CP.21, §91. Consultabile al sito: https://unfccc.int/resource/docs/2015/cop21/eng/10a01.pdf

[4] Intergovernmental panel on climate change, Global Warming of 1.5°, ottobre 2018. Consultabile al sito :

[5] Andrea Barolini, COP24, Gueterres : « Un fallimento a Katowice sarebbe un suicidio », 13 dicembre 2018. Consultabile al sito: https://www.lifegate.it/persone/news/cop-24-guterres-katowice-suicidio

[6] COP24-Katowice, On the way towards clean air, 11 dicembre 2018. Consultabile al sito :

[7] Vedi articolo 5 dell’Accordo di Pairigi : “Le Parti agiscono per conservare e migliorare, ove opportuno, i pozzi e i serbatoi di gas a effetto serra […] comprese le foreste. Consultabile al sito: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:22016A1019(01)

[8] COP24-Katowice, Invitation to the ceremony of the adoptio of the Katowice ministerial « Forests for Climate » Delcaration. Consultabile al sito :

[9] COP24-Katowice, Negotiations Enter the Final Stage.  Consultabile al sito :

[10] COP24-Katowice, Polish Presidency’s Statement on the Progress in Negotiations. Consultabile al sito :

[11] COP24-Katowice, Success of COP24 in Katowice- we have a global climate agreement. Consultabile al sito:

[12] Ibid.

[13] Ansa, Clima : via libera alle regole sull’accordo di Parigi, 15 dicembre 2018. Consultabile al sito: http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2018/12/15/clima-via-libera-alle-regole-sullaccordo-di-parigi_615d821d-0e9b-47a8-9067-c9f34955a3b5.html

[14] Rinnovabili.it, COP 24 sul clima: la settimana cruciale di Katowice. Consultabile al sito: http://www.rinnovabili.it/ambiente/cop-24-di-katowice/

Giulia Ficuciello

Nata a Torino nel 1993, sono attualmente iscritta all'ultimo anno di Giurisprudenza Ciclo Unico presso l'Università di Torino. Durante la mia carriera universitaria ho sviluppato un grande interesse per il diritto internazionale. Grazie alla partecipazione alle attività di Msoi, sezione Piemonte e Valle d'Aosta, ho potuto approfondire e ampliare le mie conoscenze in tale ambito. Nel 2015 ho iniziato a collaborare con la rivista di politica internazionale Msoi thePost, potenziando le mie capacità in qualità di redattrice per la sezione Unione Europea. Durante l'anno accademico 2016/2017 ho partecipato al Programma Erasmus+ per studio presso l'Università Jean Moulin Lyon III. Stimolata dall'ambiente multiculturale di Lione, ho deciso di tornarci per svolgere un periodo di Traineeship presso il "Centre de droit international" della medesima Università. Tale ultimo periodo mi ha consentito di svolgere in modo appropriato le ricerche per la redazione, in francese, della tesi di laurea. Il titolo è "Catastrophes environnementales et droits de l'Homme: du fait au droit", attraverso lo studio delle più grandi catastrofi ambientali, il mio obiettivo è quello di mettere in evidenza le problematiche sollevate dall'azione dell'uomo sull'ambiente.

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