giovedì, Aprile 18, 2024
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Finanza Sostenibile

L’onda della sostenibilità cresce e trascina con se anche la finanza. Cosa si intende per sostenibilità in generale? Per sostenibilità si intende la capacità di un sistema di mantenersi in equilibrio: un “equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie” (Rapporto Brundtland del 1987).

Il legame che emerge tra lo sviluppo sostenibile e la dimensione finanziaria è la finanza etica o socialmente responsabile, cioè una finanza che si fa strumento di una visione dello sviluppo orientata alla sostenibilità. Il mezzo in grado di applicare questa idea è l’Investimento Sostenibile e Responsabile.
Il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS) ha formulato la seguente definizione di Investimento Sostenibile e Responsabile: “Investimento che mira a creare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso attraverso una strategia di investimento orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo.”

Questo degli investimenti sostenibili era un mondo che fino a poco tempo fa era sostanzialmente sconosciuto, ma solo nell’ultimo anno è stato capace di spostare risorse su attività responsabili nei confronti del pianeta, appunto sulle attività sostenibili.Con la crescita dell’interesse per la finanza sostenibile, e del volume di asset gestiti, si moltiplicano anche i prodotti finanziari sul mercato. Questi prodotti vengono valutati non solo in base al proprio rapporto rischio- rendimento, ma anche in base al loro impatto ambientale, sociale, di governance (ESG – environmental, social, governance) e infine segue una valutazione etica.
Per ognuna di queste dimensioni di carattere generale esistono altrettante categorie più specifiche, tra le principali abbiamo:

  • Dimensione Ambientale: Cambiamenti climatici, biodiversità, acqua.
  • Dimensione Sociale: Diritti umani, Sviluppo del capitale umano, Salute e sicurezza.
  • Dimensione Governance: Indipendenza, remunerazione, corruzione
  • Dimensione Etica: produzione tabacco, sperimentazione sugli animali

Cosa vuol dire nello specifico? Vengono valutate le scelte legate all’energia, l’impegno contro il cambiamento climatico e l’uso ponderato delle risorse naturali. Sul versante sociale entrano in ballo le condizioni di lavoro dei dipendenti e i rapporti con la comunità locale e il territorio. Sul lato della buona governance, viene valutata la trasparenza e tutte le scelte, dalle retribuzioni ai legami con la politica.
L’elemento che caratterizza maggiormente gli ISR è il processo di selezione dei titoli da inserire in un eventuale portafoglio. Prassi vuole che ogni ente o istituzione abbia proprio processo di classificazione più o meno articolato ma è possibile classificare gli investimenti in quattro macro-categorie: screening negativo, screening positivo, community investing, azionariato attivo.

Ognuna di queste strategie è contraddistinta da obiettivi specifici e diverse metodologie.
Nel mercato italiano sono presenti sei diversi tipi di strategie che sono:

  •  Best in classApproccio che seleziona o pesa gli emittenti in portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance, privilegiando gli emittenti migliori all’interno di un universo, una categoria o una classe di attivo.
  • Convenzioni internazionali: Selezione degli investimenti basata sul rispetto di norme e standard internazionali. Gli standard più utilizzati sono quelli definiti in sede OCSE, ONU o dalle Agenzie ONU (tra cui ILO, UNEP, UNICEF, UNHCR): ad esempio, il Global Compact, le Linee Guida dell’OCSE sulle multinazionali, le Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.
  • EngagementAttività che si sostanzia nel dialogo con l’impresa su questioni di sostenibilità e nell’esercizio dei diritti di voto connessi alla partecipazione al capitale azionario. Si tratta di un processo di lungo periodo, finalizzato ad influenzare positivamente i comportamenti dell’impresa e ad aumentare il grado di trasparenza.
  • Esclusioni: Approccio che prevede l’esclusione esplicita di singoli emittenti o settori o Paesi dall’universo investibile, sulla base di determinati principi e valori. Tra i criteri più utilizzati: le armi, la pornografia, il tabacco, i test su animali.
  • Impact investingInvestimenti in imprese, organizzazioni o fondi con l’intenzione di realizzare un impatto ambientale e/o sociale positivo, assieme ad un ritorno finanziario. Può essere realizzato sia in Paesi emergenti sia sviluppati. Si tratta di investimenti in social housing, energie rinnovabili.
  • Investimenti tematici: Approccio che seleziona gli emittenti in portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance, focalizzandosi su uno o più temi, come ad esempio i cambiamenti climatici.

In Italia, si può investire responsabilmente, scegliendo tra prodotti di investimento (fondi azionari, fondi bilanciati, fondi obbligazionari) prodotti previdenziali (fondi pensione aperti, fondi pensione negoziali, fondi pensione aziendali, piani individuali pensionistici).

L’FFS a tal proposito, coordina ogni anno la settimana SRI, un’iniziativa per promuovere investimenti sostenibili con il sostegno di importanti soggetti finanziari i patrocini dei Ministeri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e del Lavoro.

A giustificare la scelta degli di investimenti sostenibili non è solo una riscoperta dell’ambientalismo, ma chi investe in aziende rispettose dell’ambiente riesce, soprattutto nel lungo periodo, ad ottenere risultati migliori rispetto a chi costruisce portafogli guardando dolo al profitto immediato. A certificare questi rendimenti c’è anche uno studio condotto da Bankitalia, da cui si evince come ad esempio dal 2011 effettuare un investimento in un portafoglio titoli low carbon avrebbe garantito un rendimento del 12% in più rispetto a un portafoglio composto da aziende ad alta intensità di carbonio.

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