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Format televisivo: l’attività di mediazione della FRAPA

1. La FRAPA

Nell’aprile del 2000 un piccolo gruppo di pionieri dell’industria del format si incontrò a Cannes per discutere sulla creazione di un corpo industriale internazionale, atto a combattere il sempre più crescente problema della pirateria dei format. Il gruppo, con membri provenienti da tutto il mondo, approvò e istituì l’Associazione per la Protezione e il Riconoscimento dei Format (FRAPA). Lo scopo della neonata associazione fu così definito:

«FRAPA ha lo scopo di assicurare che i format televisivi siano rispettati dall’industria e protetti dalla legge come proprietà intellettuale».

Alla FRAPA – acronimo di Format Recognition and Protection Association –aderiscono società di produzione e distribuzione di format, con lo scopo di combattere il crescente fenomeno della pirateria dei format, evidentemente, favorito dall’incertezza relativa alla qualificazione ed agli strumenti di tutela dei format stessi. Essa ha sede nella città tedesca di Colonia ed ha come compiti istituzionali quelli di registrare i format e di fornire un servizio di mediazione, confidenziale ed anonima, in relazione alle eventuali liti che potrebbero sorgere in merito alla titolarità dei diritti, negoziando direttamente tra le parti interessate ed operando, di fatto, come una sorta di lobby per la protezione delle società aderenti[1].

La sua missione ultima è quella di essere la “casa” del business dei format fornendo protezione e informazione ai produttori, creatori e distributori in tutto il mondo. Fondata all’alba dell’esplosione televisiva dei reality, FRAPA arrivò quando i format passarono dall’essere un “affare di boutique” a una industria mondiale da miliardi di dollari. Negli ultimi decenni essa ha lavorato incessantemente e continua tuttora ad espandersi, insieme all’industria che essa rappresenta, estendendo i suoi servizi per riflettere i bisogni dell’industria del format. Ha provveduto a raffinare i suoi servizi di mediazione e registrazione introducendo un calcolatore di prezzo unico al suo website, ha pubblicato l’indagine definitiva sul commercio mondiale dei format televisivi e ha istituito la cerimonia per l’Annual Format Awards, come uno dei più rispettati riconoscimenti di realizzazione creativa nel mondo del format. Rappresentando e proteggendo gli interessi dei suoi membri FRAPA ha giocato un ruolo chiave nell’essere d’ausilio al più vasto business dell’intrattenimento, ed a comprendere il concetto di proprietà intellettuale.

Nel 2000 FRAPA istituì il registro dei Paper Format che, attualmente, contiene più di 1200 proposte di format disponibili esclusivamente ai membri. Il registro dimostra con evidenza tangibile che un’opera esiste nel momento in cui è stata creata. Nel 2005 il servizio è stato esteso con il lancio del registro digitale on-line per il deposito di format con funzione di precostituire, anche a fini processuali, la prova dell’esistenza dell’opera a una data certa. Inoltre, lo strumento offerto dalla FRAPA ha il vantaggio di consentire il deposito dell’opera dal proprio computer garantendone la massima privacy[2], oltre ad essere disponibile sia per i membri che per i non membri. Negli ultimi 6 anni il registro è cresciuto fino a contenere più di 300 format.

1.1 L’attività di mediazione della FRAPA

Fra le varie funzioni della FRAPA, l’attività di mediazione ha dimostrato, nell’ultimo decennio, la sua efficacia a beneficio dell’intera comunità del format. Nell’80% delle dispute, in cui essa ha rivestito il ruolo di mediatore, ha avuto successo nel dirigere le parti contrapposte verso una soluzione mutualmente accettabile. Ma, poiché la confidenzialità è un carattere intrinseco di questo servizio, la traccia del lavoro di mediazione della FRAPA resta largamente sconosciuta da parte della più ampia industria. L’11 aprile del 2010, anno del suo decimo anniversario, ha unito le forze con WIPO (World Intellectual Property Organization) e così, oggi, i membri di FRAPA possono contare sui servizi dell’Agenzia no-profit delle Nazioni Unite, che offre dei meccanismi di risoluzione alternativa delle dispute che riguardano la proprietà intellettuale. Da questa sinergia si è dato vita ad un nuovo servizio di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di plagio, nonché di utilizzazione non autorizzata di format televisivi.

Il mercato dei format televisivi, infatti, è in continua espansione. Esso è caratterizzato da una forte concorrenza e da frequenti controversie originate, di frequente, dall’utilizzazione non autorizzata di format di proprietà di operatori concorrenti. In tali situazioni il ricorso all’autorità giudiziaria risulta estremamente difficoltoso in ragione delle significative divergenze esistenti tra le legislazioni nazionali che disciplinano la materia in esame. Il nuovo servizio di ADR (Alternative dispute resolution), si presenta come uno strumento innovativo e significativo per pervenire ad una soluzione concordata delle controversie tra operatori, in un settore sempre più strategico del mercato della comunicazione[3].

FRAPA e il centro per la mediazione e l’arbitrato di WIPO[4] (WIPO center) hanno focalizzato la loro attenzione, e concentrato le proprie energie, sui servizi di risoluzione alternativa delle dispute che riguardano ipotesi di plagio del format o di copia non autorizzata di format televisivi: quelle usate per i game, reality o talent show. Tale servizio è ad uso esclusivo dei membri FRAPA. Secondo il presidente FRAPA, Ute Biernat[5], il costo e il pesante carico delle liti può essere un danno. Per questo motivo, ADR come mediazione e arbitrato possono essere d’ausilio ai proprietari dei format, ai produttori ed ai broadcaster a risolvere le loro dispute fuori dalle Corti. Il tutto in un modo più flessibile, confidenziale ed efficiente che può, inoltre, aiutare a conservare le relazioni d’affari.

La WIPO ha pubblicato le proprie Mediation and Arbitration Expedited Rules for Film and Media[6] (‘WIPO Rules for Film and Media”), nuovi regolamenti previsti per mediazione e arbitrato breve, specificamente predisposti per l’industria televisiva e cinematografica. Le WIPO Rules for Film and Media intendono venire incontro alle esigenze di celerità ed efficienza degli operatori dello spettacolo in genere (società di produzione, autori, interpreti ed esecutori, editori, distributori, etc.) per eventuali controversie su accordi di produzione, edizione, copyright e diritti connessi, licenza, etc.

Con tali regolamenti, e tramite l’amministrazione della WIPO, possono essere risolte le controversie che hanno ad oggetto format televisivi (adoperati per reality, talent- show, giochi, sit-com, etc.) e che coinvolgono i membri della FRAPA, l’associazione internazionale che promuove la protezione dei format medesimi, e di cui fanno parte i maggiori operatori del settore.

[1] Aderiscono alla FRAPA oltre 100 società tra cui una trentina europee e, tra le altre, società neozelandesi, canadesi, arabe e argentine.

[2] G. Mari, La tutela del format: situazione attuale e prospettive concrete, in Il Diritto d’autore, 2009, pp. 292 ss.

[3] B. Melamed, Molti format poca tutela, in TIVU n. 7, 2005, pp. 16-17.

[4] L’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI, acronimo inglese: WIPO) tramite il Centro di Arbitrato e Mediazione si occupa di risolvere le controversie in materia di diritto industriale attraverso le Alternative Dispute Resolutions (ADR) procedures ormai dal 1994 presso la sua sede di Ginevra e dal 2010 a Singapore. Gli arbitri WIPO sono specializzati in Proprietà Intellettuale (IP) e tecnologia dell’informazione (IT): le loro decisioni e lodi finali risultano molto accurati ed efficienti. Cfr. sito web: www.wipo.int.

[5] Cfr. sito web: www.frapa.org

[6] Dal 1° ottobre 2002 accanto alla procedura arbitrale ordinaria, è stata introdotta la procedura denominata come rapida, abbreviata o accelerata (cd. Expedited Arbitration) che si caratterizza per i seguenti elementi:

a) maggiore speditezza grazie a termini inferiori che scandiscono le fasi del procedimento. Ad esempio, è previsto un solo scambio di memorie e l’invio contestuale della domanda di arbitrato e dell’atto di citazione;

b) costi più contenuti. Infatti, le tariffe a carico delle parti sono prefissate: indipendentemente dal valore della causa, la quota di registrazione è pari a $1000, la metà rispetto all’arbitrato ordinario; gli oneri amministrativi per le dispute dal valore tra $2.5 e $10 milioni è pari a $5000 contro $10000 in caso di arbitrato ordinario;

c) numero degli arbitri. La procedura abbreviata prevede la nomina di un solo arbitro ai sensi dell’articolo 14 delle WIPO Expedited Arbitration Rules.

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