venerdì, Marzo 29, 2024
Labourdì

Il modello Dubai in Italia: possibili scenari economici

Alla luce degli eventi inerenti agli scenari economici che si susseguono sulle rotte del Mediterraneo, si può notare come essi presentino un carattere strategico che porta alla riflessione e ad una maggiore attenzione a continui aggiornamenti, elementi caratterizzanti e infine, ma non per importanza, al rapporto con le potenze internazionali.

SRM[1], il centro di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, ha osservato tre aspetti:

  1. Traffico marittimo: il Canale di Suez, dopo la propria espansione, ha confermato ulteriormente il suo ruolo di snodo mondiale, infatti i dati del luglio 2018 dimostrano un aumento dell’8,4% di navi e merci transitate nel canale. Nel Mediterraneo, dalle stime di SRM, si osserva che nell’ultimo quinquennio vi è stato un aumento di circa il 27%, mostrando di conseguenza una maggiore centralità nell’ambito del commercio mondiale;
  2. Investimenti portuali: in particolar modo la Cina ha sviluppato un piano di investimenti infrastrutturali, c.d. Via della Seta, secondo il quale la portualità del Sud potrebbe diventare uno dei punti di riferimento sia del mercato nazionale di destinazione centro-meridionale che del mercato di import-export[2];
  3. ZES:[3] aree in cui si svilupperanno imprese con l’aiuto di incentivi pubblici e con il sostegno di banche che credono all’investimento, un esempio è dato da Intesa Sanpaolo che ha stanziato 1,5 miliardi di euro per le imprese interessate ad investire nelle ZES. L’impatto delle Zone Economiche Speciali è misurato sulla base di vari indicatori, quali:
  4. Esportazioni: strumenti di sviluppo concepiti per gli investimenti di export-oriented.  Sull’elaborazione delle stime è emerso che in queste aree potrà esserci un incremento delle esportazioni del 40%;
  5. Traffico di container;
  6. Lavorazione logistica;

Viste le caratteristiche e gli elementi generali di valutazione delle ZES[4], elaboriamo un’altra osservazione.

L’approvazione del Piano di Sviluppo Strategico della ZES campana richiama il Modello Dubai; ci si riferisce all’Economic Zones World (EZW), sviluppatore e operatore globale di zone economiche, tecnologiche, logistiche e parchi industriali sotto il Dubai World Group[5]. La mission si è posta l’obiettivo di creare una solida rete di piattaforme infrastrutturali con lo scopo di implementare i suoi modelli dinamici di business incentrati sul cliente rispettando i caratteri della società sostenibile ottenendo, al contempo, un successo commerciale[6].

Nello specifico, lo scopo del presidente dell’Autorità portuale, Pietro Spirito, è quello di attrarre degli investimenti utili allo sviluppo manifatturiero che possano far crescere il sistema portuale, rappresentando una sfida che porti come premio sviluppo e occupazione. Al fine di raggiungere l’obiettivo principale, le aziende devono mantenere le attività nelle zone economiche speciali per almeno cinque anni successivi al completamento dell’investimento e che non siano in fase di liquidazione o di scioglimento.

A tal fine il progetto consiste nel liberare il molo per consentire sia alle navi da crociera che mercantili di attraccare affinché si possa indirizzare gli investimenti alla crescita del sistema portuale campano; progetto che si rifà molto all’esempio di Dubai, la quale è una delle più importanti aree economiche a burocrazia zero e dotata di incentivi fiscali. Su questo esempio sono stati sviluppati studi e indagini per la redazione del piano regolatore in cui si valorizza la posizione strategica del porto e le proprie finalità, con una teorica realizzazione di una stazione marittima, che al momento è stata rimodernata strutturalmente con un ribaltamento del cantiere sul versante della Maricorderia[7].

Nel panorama internazionale, in particolar modo gli Emirati Arabi Uniti, si sono interessati alle Zone Economiche Speciali attivate nel Mezzogiorno, con particolare attenzione a quelle Campane, infatti recentemente si è conclusa, in modo positivo, la missione italiana in cui gli attori principali erano il Governo italiano, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro Luigi Di Maio e circa 170 soggetti tra imprese, organizzazioni di rappresentanza, banche, assicurazioni e Dubai. La missione aveva come scopo quello di delineare il comune impegno – da parte di entrambi i Governi – di costruire un team tecnico che ha l’obiettivo di avviare una road map[8] atta a promuovere gli investimenti sia in Italia che negli Emirati Arabi.

Ulteriore obiettivo della missione è quello di promuovere gli investimenti nelle zone economiche speciali del Mezzogiorno d’Italia con l’aiuto di agevolazioni creditizie e attraverso procedure semplificate, mostrando il potenziale delle ZES, ovvero la capacità di offrire poli di investimento; infatti al centro dell’incontro vengono mostrate le opportunità che queste possono offrire agli operatori internazionali nei diversi campi di ricerca, quali: infrastrutture, logistica, energia, ICT, economia circolare, industria manifatturiera e servizi[9].

Per lo sviluppo delle ZES e nell’incontro tra i due Governi un ruolo centrale lo ha avuto, anche, Intesa Sanpaolo il quale è dal 2017 che sostiene le zone con un plafond[10] di 1,5 miliardi di euro per gli investimenti produttivi e le opere infrastrutturali per rendere, in questo modo l’Italia come massimo crocevia del Mediterraneo, inoltre avendo anche delle filiali a Dubai e Abu Dhabi, si è impegnata a svolgere un importante ruolo per l’avvio e la crescita di nuove relazioni economiche tra le ZES e gli investitori; questo perché ha adottato una strategia che tende a valorizzare gli scali marittimi al fine di generare indotto logistico, industriale e terziario, orientandosi verso una maggiore internazionalizzazione – con già più di 300 imprese italiane nel territorio – si vorrebbe creare un effetto socio-economico che porterebbe alla generazione, nel rispetto anche dei parametri di economicità e sostenibilità, di posti di lavoro[11].

Infatti, le ZES a dieci anni dalla loro istituzione, nell’ambito dell’export hanno registrato un incremento del 40% e nel 2018, l’interscambio tra Italia ed Emirati Arabi Uniti è stato pari a 6 miliardi di euro, di cui il 30% di merci trasportate sono macchine ed elementi meccanici, il 23% è costituito da gas e petrolio, e la restante percentuale è divisa tra altra merce, quale: metalli, prodotti chimici, automobilistici e aeronautici[12].

Al di là delle stime, fatte da SRM, il dotarsi di Zone Economiche Speciali diventa necessario, poiché ci troviamo avanti a scenari internazionali in cui la portualità turca, egiziana e marocchina ha alle spalle zone speciali già strutturate e con un excursus storico molto forte; sottovalutando la portata di tale fenomeno si rischierebbe di non comprendere a pieno le potenzialità che il nostro Paese potrebbe sviluppare adeguando il sistema logistico e infrastrutturale attraverso l’utilizzo di una strategia economica capace di attrarre investimenti industriali.

 

[1]SRM è il centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, si occupa degli studi, ricerche e analisi per diffondere una maggiore conoscenza sulla cultura economica del sud Italia; https://www.sr-m.it/chi-siamo/

[2]Di Domenico M., La Nuova Via della Seta: un’iniziativa economica di Pechino, Ius in Itinere, 28 marzo 2019  https://www.iusinitinere.it/la-nuova-via-della-seta-uniniziativa-economica-di-pechino-19236

[3]ZES, Zone Economiche Speciali – https://www.iusinitinere.it/il-riconoscimento-dello-status-di-zes-le-zone-economiche-speciali-16890

[4]Barometro economia – porti e zone economiche speciali: binomio inscindibile. https://www.sr-m.it/barometro-economia-zes/

[5]La Dubai World si concentra sulle aree di crescita strategica di Transport & Logistics, Drydocks & Maritime, Urban Development, Investment & Financial Services; si impegna a investire a lungo termine secondo la filosofia aziendale fissata per Dubai.

[6]EZW – Economic Zone World.

[7]Benefici fiscali e investimenti con la ZES il “modello Dubai” – Metropolis. http://www.metropolisweb.it/metropolisweb/2018/03/30/benefici-fiscali-investimenti-la-zes-modello-dubai/

[8]La road map è il piano scandito a tappe come se fosse una tabella di marcia; https://dizionari.repubblica.it/Italiano/R/roadmap.html

[9]ZES: missione italiana a Dubai per investimenti degli Emirati al Sud e in Campania – Nuova Irpinia.  https://www.nuovairpinia.it/2019/04/17/zes-missione-italiana-a-dubai-per-investimenti-degli-emirati-al-sud-e-in-campania-si-entra-nel-vivo-della-sfida/

[10]Il plafond è anche conosciuto come fido bancario, ovvero l’impiego finanziario che si ha a disposizione a una certa data su un prodotto finanziario.http://www.treccani.it/enciclopedia/plafond_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/

[11]Missione Dubai per le ZES del sud: in Campania arrivano 300 imprese. https://www.ilmattino.it/economia/missione_dubai_zes_sud_campania-4434974.html

[12]Intesa Sanpaolo lancia le “ZES” del Mezzogiorno: Dubai prima tappa del roadshow internazionale.

Fonte immagine: https://studyinternational.com/news/cities-with-most-expensive-living-costs-for-international-students/

Roberta Iacobucci

Laureata in Sociologia all'Università di Napoli "Federico II", tesi di laurea in Statistica per la ricerca sociale sulla comparazione degli indicatori economici e sociali che si usano per misurare il grado di povertà di un Paese. Laureata con lode in Comunicazione, Valutazione e Ricerca Sociale presso l'Università di Roma "La Sapienza", tesi di laurea in Sociobiologia e Teoria dei giochi, per l'analisi dell'agire strategico cooperativo in riferimento al suo grado di funzionamento all'interno della società. Area di interesse: Politica Economica

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