giovedì, Aprile 18, 2024
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Il regime di monopolio

Il monopolio è quella forma di mercato dove ogni tipo di concorrenza è assente. A caratterizzare questo tipo di fenomeno è per l’appunto l’assenza di imprese concorrenti o prodotti surrogati che possano in qualche modo compromettere l’esclusiva operatività di una sola azienda che, all’interno di quel mercato, produce e/o distribuisce quel particolare tipo di bene o servizio.

L’impresa che opera in regime di monopolio è sicuramente un ente di grandi dimensioni capace di lavorare su tutto il territorio nazionale, senza incappare in ritardi o problemi logistici che ne possano compromettere l’effettiva funzionalità. L’imprenditore in questo caso non è price taker, bensì price maker, il prezzo non lo fa la sola impresa, ma si determina sul mercato. Se quel bene non incontra il consumatore, il prezzo lo determina sempre il mercato, ma in questa situazione di monopolio, l’offerta è composta da esso.

Il prezzo che deriva dall’incontro di domanda e offerta di mercato è un’espressione forte del monopolista che è l’unico a rappresentare il mercato.[1] Nel regime di monopolio l’unico imprenditore ha due alternative per impostare le sue condizioni di vendita. In particolare, egli può decidere di stabilire il prezzo di mercato (metodo diretto) accettando di vendere la quantità domandata dai consumatori a quel dato prezzo, oppure fissare la quantità venduta e accettare il prezzo (metodo indiretto) al quale i consumatori sono disposti ad acquistare tale quantità[2].

Ad ogni modo qualsiasi sarà la sua scelta egli sarà libero di operare facendo leva sul fatto che nessun altro potrà compromettere la sua attività. In un particolare tipo di mercato la situazione di monopolio può verificarsi per molteplici motivi, che per l’appunto danno vita a due tipologie di monopolio, ossia: monopolio naturale e monopolio legale.

Il monopolio naturale si verifica quando l’ingresso nel mercato è ostacolato da barriere naturali, determinate dalla proprietà esclusiva di un fattore produttivo da parte di un’impresa (es. miniera) o dalle enormi economie di scala e capacità di produzione di cui beneficia l’unica impresa monopolista operante nel mercato.

Il monopolio legale si verifica quando il numero delle imprese operanti sul mercato è fissato per disposizione di legge dallo Stato. Pur non essendoci barriere economiche o naturali di ingresso, le altre imprese non possono entrare nel mercato di riferimento. Il servizio o il bene può essere offerto soltanto dall’unica azienda autorizzata. In tali circostanze il monopolista può essere un’azienda pubblica, un ente pubblico oppure un’azienda privata in concessione.[3]

Un gran contributo in merito allo studio del monopolio è stato offerto dall’economista francese A. Cournot, in quanto si fece promotore  della legge del prezzo di monopolio. Il punto di Cournot è il punto cui, nella rappresentazione grafica, corrisponde la coppia prezzo-quantità da cui deriva al monopolista il massimo ricavo netto globale.

Più la domanda è elastica e più basso sarà il punto di Cournot, ossia il prezzo al quale il monopolista potrà vendere con il massimo vantaggio la quantità prodotta e viceversa[4]. Per quanto riguarda il monopolio di Stato, invece, in Italia è gestito dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli che insieme ad Agenzia delle entrate e Agenzia del demanio formano le tre agenzie di riscossione fiscale del Paese.

In questo caso lo Stato si fa carico di fornire un determinato bene o servizio per vari motivi come ad esempio aumentare il gettito fiscale su un bene di largo consumo come sale e tabacchi oppure evitare che un  bene o servizio essenziale per il proprio popolo sia oggetto di speculazioni da parte di altre imprese fornitrici. Inoltre, il prezzo del bene è soggetto a particolari modifiche per varie categorie di cittadini prendendo come parametro di riferimento classi meno abbienti, differenze di reddito o portatori di patologie o handicap.

Per quanto concerne le dinamiche fin qui descritte in merito al comportamento delle imprese in regime di monopolio, è possibile affermare quanto questa concezione di fare economia, produrre beni e servizi con queste modalità, sia estremamente lontana da quello che è il nuovo modus operandi delle imprese, ma soprattutto dalla libertà con quale si muovono all’interno dei mercati.

Certo è vero che un tipo di mercato completamente sregolato può comportare un altro tipo di problematiche che darebbero vita a fattori patologici ancora più gravi di quelli che comporterebbe un regime di monopolio, presente per ogni settore industriale. L’evoluzione economica ci porta a sottolineare l’importanza che le nuove tecnologie hanno avuto in merito a questo continuo cambiamento sia di regole che di beni prodotti.

L’innovazione oggigiorno è alla base dell’evoluzione industriale che stiamo vivendo, il mutare dei tempi ci ha portati anche ad una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente e della sua salvaguardia. Molte imprese, cercano di lanciare un messaggio ai loro clienti basato sulla descrizione del ciclo di produzione col quale arrivano ad immettere i loro beni sul mercato, vantando molto spesso un basso impatto ambientale e anidride carbonica compensata. Pertanto, è auspicabile che sempre più imprese di questo stampo siano presenti all’interno dell’affascinante quanto articolato mondo dei mercati.

 

[1] ‘’Monopolio’’ Appunto di economia secondo cui la forma di mercato opposta alla concorrenza perfetta, che sta all’altro estremo, è il monopolio, di -magic_elements- su Skuola.net

Disponibile qui: https://www.skuola.net/economia-ragioneria/monopolio165406x.html

[2] ‘’Il regime di Monopolio’’ Le principali forme di mercato, pubblicato su dirittoeconomia.net

Disponibile qui: http://www.dirittoeconomia.net/economia/mercato/regime_monopolio.htm

[3] ‘’Tipi di Monopolio’’ pubblicato su okpedia.it

Disponibile qui: https://www.okpedia.it/tipi_di_monopolio

[4] ‘’Monopolio’’ pubblicato su Treccani.it

Disponibile qui: http://www.treccani.it/enciclopedia/monopolio/

Fonte immagine: https://www.emprendepyme.net/politica-de-precios.html

Mario Nocera

Mario Nocera, nato a Napoli il 04/01/1992 Direttore Area: Politica Economica Responsabile sviluppo business Laurea Magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni presso: l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Tesi di Laurea in: Teoria dell Sviluppo umano. Titolo Tesi: ''Le diseguaglianze in Italia : il divario tra Nord e Sud'' Interessi: economia, finanza, politica, attualità e sociologia. Contatti: mario.nocera@iusinitinere.it

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