venerdì, Aprile 19, 2024
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La posizione di garanzia in psichiatria. Il paziente autore di reato: un difficile equilibrio tra obblighi prudenziali e rispetto della persona

A cura di Dott. Antonio Amatulli, psichiatra, Direttore UO di Psichiatria e Direttore del dipartimento di Scienze Mentale e Dipendenze presso l’ASST di Vimercate.

Il tema in argomento investe primariamente gli ambiti di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Non vi è dubbio che lo psichiatra sia titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente, con relative responsabilità inerenti la cura e l’assistenza che obbligano alla messa in atto di azioni di salvaguardia a protezione dei beni giuridicamente rilevanti della persona affidata. E nell’ambito della psichiatria la questione è maggiormente sensibile ed estesa rispetto ad altri campi della medicina, in quanto alla tutela del soggetto si somma la possibilità che dallo stesso vengano messe in atto condotte lesive nei confronti di terzi, ponendo così più articolate questioni relativamente a chi deve eventualmente rispondere delle conseguenze. Si tratta, in sostanza, del ruolo di garante di interessi rilevanti affidati per legge, atteso che quest’ultima fornisca al professionista adeguati strumenti d’impedimento. Nel soggetto autore di reato, poi, si sommano le difficoltà inerenti le richieste di una prognosi, clinica come di comportamento, che implicano una definizione esaustiva del concetto di prevedibilità, così come il presentarsi di istanze sociali di protezione, quando non di custodia. Infine, riveste importanza il tema collegato del consenso alle cure: gli interventi legislativi recenti (L. 219/2017) ne hanno rafforzato il ruolo di legittimazione dell’atto medico, diminuendo di conseguenza gli spazi per discutibili estensioni paternalistiche della garanzia.

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* Il presente articolo scientifico è stato sottoposto a referaggio ai sensi dell’art. 3 del Regolamento della Rivista e pubblicato nel Numero 1/2019 della Rivista Semestrale di Diritto .

 

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