giovedì, Marzo 28, 2024
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La responsabilità sociale d’impresa tra contrattualismo e istituzionalismo: il case study Enel, natura cosmetica o anima sostenibile?

A cura di Dott. Vincenzo Iaia, Dottorando di ricerca in in “Diritto e Impresa” presso l’Università Luiss “Guido Carli”.

La responsabilità sociale d’impresa è un tema che si colloca in un rinnovato metodo organizzativo di fare business che trae origine dall’assunto che le imprese non possano esercitare le loro attività in modo isolato ed astratto dalla realtà, alla stregua di monadi leibniziane, ma siano necessariamente obbligate ad interfacciarsi con le comunità che le ospitano dando conto dell’impatto più o meno forte che hanno su di esse.
Nell’ampio novero delle imprese protagoniste del dialogo con la società circostante, che diventa sempre più sensibile rispetto al tipo e al grado di esternalità prodotto, vi rientrano appieno quelle imprese specializzate nel settore Oil & Gas, il cui core business le porta inevitabilmente nell’occhio del ciclone in cui ruotano vertiginosamente normative internazionali, europee e nazionali, gli interessi di stakeholders che fanno la differenza tra la vita e la morte della società e le delicate posizioni degli organi di corporate governance che cercano di conciliare la funzione compliance con l’efficienza e l’efficacia del programma strategico.
In questo ginepraio diventa di particolare interesse l’indagine su come Enel, multinazionale storica in campo energetico, abbia cercato di districarsi tra la spinosa cornice normativa e le inderogabili esigenze imprenditoriali rispondendo alle recenti sollecitazioni in materia di responsabilità sociale d’impresa.
A tal proposito, il d.lgs. 254/2016, emanato in attuazione della direttiva europea 95/2014 introduce espressamente un obbligo di disclosure a carico delle imprese che superino determinate soglie dimensionali e patrimoniali in riferimento alle politiche da esse adottate in materia ambientale, sociale, lotta alla corruzione, rispetto dei diritti umani e gestione del personale.
Inoltre, si cercheranno di tratteggiare, alla luce del presente case study, i pregi e difetti della presente normativa in materia di non-financial disclosure, valutando se essa, nel trapianto giuridico in Europa, abbia conservato la matrice istituzionalista oppure invece sotto la maschera dell’istituzionalismo si celi ancora un’ideologia contrattualista.

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* Il presente articolo scientifico è stato sottoposto a referaggio ai sensi dell’art. 3 del Regolamento della Rivista e pubblicato nel Numero 1/2020 della Rivista Semestrale di Diritto .

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