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L’autorizzazione del Garante Privacy all’avvio della sperimentazione dell’app Immuni

Ieri, 1 giugno 2020, il Garante Privacy ha autorizzato il Ministero della Salute ad avviare la sperimentazione inerente l’utilizzo dell’app ‘Immuni’ (qui il sito ufficiale e le FAQ) cioè “il sistema di allerta Covid-19”. Sulla base della DPIA che il Ministero ha trasmesso, il Garante ha giudicato “proporzionato” il trattamento dei dati personali poiché sono state adottate misure che garantiscono, in maniera adeguata, il rispetto dei diritti e la tutela dei dati degli utenti. Vista la portata del progetto, l’azione del Garante mira al raggiungimento di ulteriori misure di sicurezza dei dati degli soggetti interessati, anche in questa prima fase di sperimentazione. Significa che gli utenti dovranno essere informati riguardo “il funzionamento dell’algoritmo di calcolo utilizzato per la valutazione del rischio di esposizione al contagio”.

Nel rispetto della normativa del Reg. UE 2016/679 e del D.Lgs. 101/2018 l’informativa che dovrà essere sottoposta agli utenti che intendono scaricare l’app ‘Immuni’ dovrà essere chiara e comprensibile. Viene evidenziato il ‘pericolo’ che agli utenti possano giungere notifiche che “non sempre riflettono un’effettiva condizione di rischio”. Trattandosi di dati personali che rientrano nella sfera dei dati sanitari e quindi dati sensibili, essi non potranno essere utilizzati se non per la finalità per la quale sono raccolti.[1]

Il tema relativo all’uso dei dati e degli strumenti di tracciamento, alle implicazioni e all’impatto che la tracciatura del Covid-19 può avere sulla nostra identità personale e sulla genesi del modello italiano “Immuni” ne abbiamo parlato diffusamente nelle scorse settimane.[2]

In questo momento, non più di grave emergenza, ma di necessaria e doverosa attenzione alla salute di ognuno di noi, gli italiani saranno disposti a scaricare sui propri smartphone l’app ‘Immuni’? Il sistema di contact tracing italiano arriva ‘tardi’ oppure siamo ancora in tempo per dimostrarne il suo funzionamento?

Per il momento la sperimentazione partirà solo in 4 regioni (su 20): Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria e sarà collegata al Sistema Sanitario Nazionale.[3]

L’app è disponibile per il download gratuito sia su App Store (per dispositivi iOS) che sul Google Play Store (per dispositivi Android).

 

[1] Garante per la protezione dei dati personali, App “Immuni”: via libera del Garante privacy, 1 giugno 2020, qui disponibile: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9356588

[2] G. Cavallari, Il sistema di tracciamento durante l’epidemia da COVID-19: l’app italiana ‘Immuni’, 1 maggio 2020, qui disponibile: https://www.iusinitinere.it/il-sistema-di-tracciamento-durante-lepidemia-da-covid-19-lapp-italiana-immuni-26771; G. Fragalà, EDPB e Covid-19: linee-guida sull’uso dei dati di localizzazione e degli strumenti di tracciamento, 16 maggio 2020, disponibile qui: https://www.iusinitinere.it/edpb-e-covid-19-linee-guida-sulluso-dei-dati-di-localizzazione-e-degli-strumenti-di-tracciamento-28043; C. Criscuolo, La tracciatura del Covid-19 può contagiare la nostra identità personale?, 15 aprile 2020, disponibile qui: https://www.iusinitinere.it/la-tracciatura-del-covid-19-puo-contagiare-la-nostra-identita-personale-26943.

[3] B. Simonetta, Immuni, dal 3 giugno sperimentazione in 4 regioni: tutto quel che c’è da sapere in 10 punti, il Il Sole 24 Ore, 1 giugno 2020, qui disponibile: https://www.ilsole24ore.com/art/immuni-tutto-quello-che-c-e-sapere-10-domande-e-risposte-ADCyTjU

 

Fonte immagine: dday.it; immuni.italia.it

Giulia Cavallari

Nata a Bologna nel 1992. Dopo aver conseguito la maturità classica prosegue gli studi presso l'Università di Bologna iscrivendosi alla Facoltà di Giurisprudenza. Laureata con una tesi in Diritto di Internet dal titolo "Il Regolamento generale sulla protezione dei dati e il consenso dei minori al trattamento dei dati personali" sotto la guida della Professoressa Finocchiaro. Nel novembre 2017 ha relazionato all'Internet Governance Forum- IGF Youth. E' in questo periodo che si avvicina e appassiona al diritto di internet e all'informatica giuridica sentendo la necessità di approfondire gli studi in materia.  Gli interessi principali spaziano dalla protezione dei dati personali alla cybersecurity e all'ambito delle nuove tecnologie al ruolo che il diritto di internet ha assunto e assumerà nei prossimi anni.

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