venerdì, Aprile 19, 2024
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L’Intelligenza Artificiale tra costituzione e globalismo: perché non c’è futuro senza uomo

A cura di Dott. Massimiliano Baroni, dottorando di ricerca in Diritto Costituzionale presso l’Università di Parma.

Ormai è indubbio che le nuove tecnologie, ed in particolare le intelligenze artificiali, saranno causa nel (prossimo?) futuro di un profondo mutamento dell’attuale status quo. Dal lavoro all’etica, senza tralasciare i profili della riservatezza dei dati e persino dell’amministrazione della giustizia, si fatica ad individuare un settore che non sia destinato ad essere regolato – quasi governato – dalle macchine. Siamo, dunque, condannati a venire emarginati ai confini della nuova società tecnologica, per effetto di ciò che noi stessi abbiamo creato? Conosceremo – nostro malgrado – un sovvertimento dell’ordine sociale attuale, divenendo null’altro che elementi circostanziali, affetti da un’endemica passività e sostituibilità? O saremo in grado, invece, di riaffermare la supremazia dell’intelletto umano e, con esso, la centralità della persona? Il contributo offre una panoramica delle principali fonti di criticità attualmente configurabili nel rapporto uomo-AI, proponendosi al contempo di fornire alcuni spunti di riflessione sul tema. In limine, un’esortazione affinché – riacquistando coscienza del nostro “ruolo nel mondo” – possiamo volgere i futuri cambiamenti a nostro vantaggio, ancora una volta.

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* Il presente articolo scientifico è stato sottoposto a referaggio ai sensi dell’art. 3 del Regolamento della Rivista e pubblicato nel Numero 1/2019 della Rivista Semestrale di Diritto .

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