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Nato, Siria e nucleare: scontro tra Usa e Germania alla CSCE

Il 17 febbraio si è conclusa a Monaco la 55esima Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE).

Cos’è la CSCE

Fin dai suoi albori la CSCE è stata simbolo di un impegno politico trasversale e multilaterale. Tra il 1973 e il 1975 si è svolta, a Helsinki e Ginevra, la prima Conferenza in merito alla stesura dell’Atto finale di Helsinki. Il 1 agosto 1975 tale documento venne sottoscritto da 35 Paesi, tra cui capi di Stato e di Governo di Stati Uniti, Canada ed Europa[1]. Pur non costituendo un accordo internazionale vero e proprio, pertanto non necessitando di una ratifica da parte dei singoli Stati, l’Atto finale contiene degli impegni fondamentali in materia di sicurezza, cooperazione economica e scientifica, ambiente e diritti umani[2]. Inoltre, il testo ha elaborato delle regole a fondamento delle relazioni fra gli Stati partecipanti nonché in materia di eguaglianza sovrana e di libertà fondamentali.

A seguito del nuovo assetto geopolitico, il vertice di Parigi del novembre 1990 ha dato una nuova impronta alla CSCE. Con la fine della Guerra Fredda è iniziato un nuovo periodo storico fondato su democrazia, pace ed unità in Europa[3]. La Carta di Parigi per una Nuova Europa ha così sviluppato la struttura della CSCE, istituendo un Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri, un Comitato di Alti Funzionari, un Centro per la Prevenzione dei conflitti (con sede a Vienna), un Ufficio per le Libere Elezioni (con sede a Varsavia) e infine un’assemblea parlamentare interna alla Conferenza stessa[4].

Coerentemente con questa svolta istituzionale, durante il vertice di Budapest del 1994, i Capi di Stato e di Governo decisero di cambiare in nome in Organizzazione sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)[5].

Sviluppi recenti

L’OSCE oggi conta la partecipazione di 57 Stati, i quali godono di un’eguale status e prendono decisioni su basi politiche ma legalmente non vincolanti[6].

Il Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri si riunisce regolarmente una volta l’anno per discutere sulle questioni pertinenti alla Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Tali riunioni costituiscono il “foro centrale per le consultazioni politiche nell’ambito del processo CSCE[7]. La più recente di queste Conferenze si è aperta il 15 febbraio scorso a Monaco. Angela Merkel, prima dell’apertura della riunione, ha dichiarato di considerare tale incontro estremamente importante al fine di stabilire le linee guida del nuovo multilateralismo, nella convinzione che “gli uni con gli altri otteniamo di più di quando gli uni contro gli altri[8].

Al centro del dibattito vi sono stati i finanziamenti alla Nato, la questione siriana e il nucleare iraniano. In particolare, il vicepresidente americano Mike Pence è stato molto duro nel contrastare l’accordo sul nucleare tra Unione Europea e Iran raggiunto nel 2015, definendo il regime iraniano “rivoluzionario e assassino[9]. Di tutt’altro avviso la Cancelliera tedesca che ha invece sottolineato l’importanza di tale accordo, “se vogliamo contenere l’influenza dell’Iran, aiuta davvero uscire dall’unico accordo che esiste, o non è meglio piuttosto mantenere l’unica àncora che ancora abbiamo in modo da esercitare pressioni in altre aree?[10]. Nonostante le diverse sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran, l’UE si è sempre dimostrata pienamente impegnata a far rispettare l’accordo attirando così le critiche dei partner americani.

Wolfgang Ischinger, presidente della CSCE di quest’anno, ha dichiarato che “guardando lo stato attuale della politica internazionale, è difficile non notare che il mondo sia assistendo ad una serie di crisi più o meno grandi, ma il problema principale è un altro. Stiamo infatti di fronte ad una riorganizzazione dell’assetto internazionale. Sta avendo inizio una nuova era caratterizzata dalla lotta di potere tra Stati Uniti, Cina e Russia, accompagnata da un’aspirazione di leadership e ormai conosciuta come l’ordine internazionale liberale[11].

La posizione degli Stati Uniti ha, purtroppo, evidenziato ancora una volta la divergenza di opinioni tra i due lati dell’Atlantico. Le Conferenze sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, come detto, sono ormai uno strumento politico-istituzionale essenziale per discutere ed elaborare strategie condivise a livello internazionale. Tuttavia si tratta pur sempre di decisioni adottate per consenso e prive di valore vincolante, e questo, per quanto possa rappresentare uno stimolo per il dibattito, costituisce spesso un’impasse per l’adozione di provvedimenti effettivi ed efficaci.

 

[1] Vedi: http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20050116072723

[2] Ibid.

[3] Carta di Parigi per una Nuova Europa, Parigi, 1990, p. 1 . Consultabile al sito: https://www.osce.org/it/mc/39519?download=true

[4] Ibid., p. 11.

[5] Vedi: https://www.osce.org/it/history

[6] Vedi: https://www.osce.org/whatistheosce

[7] Vedi: https://www.osce.org/it/mc/39519?download=true p. 11.

[8] Vedi: http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2019/02/11/merkel-oggi-parlare-importante-quanto-in-guerra-fredda_db69d800-52f1-4f7d-845c-eb84f7577573.html

[9] Vedi: https://it.euronews.com/2019/02/16/iran-siria-e-nucleare-gelo-usa-germania-alla-conferenza-sulla-sicurezza

[10] Vedi: Ibid.

[11] Vedi: https://www.securityconference.de/en/activities/munich-security-conference/munich-security-conference/msc-2019/overview/

Giulia Ficuciello

Nata a Torino nel 1993, sono attualmente iscritta all'ultimo anno di Giurisprudenza Ciclo Unico presso l'Università di Torino. Durante la mia carriera universitaria ho sviluppato un grande interesse per il diritto internazionale. Grazie alla partecipazione alle attività di Msoi, sezione Piemonte e Valle d'Aosta, ho potuto approfondire e ampliare le mie conoscenze in tale ambito. Nel 2015 ho iniziato a collaborare con la rivista di politica internazionale Msoi thePost, potenziando le mie capacità in qualità di redattrice per la sezione Unione Europea. Durante l'anno accademico 2016/2017 ho partecipato al Programma Erasmus+ per studio presso l'Università Jean Moulin Lyon III. Stimolata dall'ambiente multiculturale di Lione, ho deciso di tornarci per svolgere un periodo di Traineeship presso il "Centre de droit international" della medesima Università. Tale ultimo periodo mi ha consentito di svolgere in modo appropriato le ricerche per la redazione, in francese, della tesi di laurea. Il titolo è "Catastrophes environnementales et droits de l'Homme: du fait au droit", attraverso lo studio delle più grandi catastrofi ambientali, il mio obiettivo è quello di mettere in evidenza le problematiche sollevate dall'azione dell'uomo sull'ambiente.

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