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No al rinvio della riforma sui pesticidi

Con il Regolamento CE 178/2002, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno stabilito principi e requisiti essenziali in materia di legislazione alimentare, istituendo altresì l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). In questo contesto il principio di analisi dei rischi assume una notevole importanza; si tratta di un’analisi scientifica preventiva, sulla cui base gli Stati membri adottano misure in materia di alimenti e mangimi con l’obiettivo di prevenire gli ostacoli alla libera circolazione degli alimenti nonché di ridurre o evitare i danni per la salute[1]. Le tre componenti interconnesse dell’analisi del rischio sono la valutazione, la gestione e la comunicazione del rischio che garantiscono l’adozione di provvedimenti efficaci, proporzionati e mirati per la tutela della salute[2].

Le valutazioni del rischio devono essere svolte in modo indipendente dall’EFSA. In una comunità dalle crescenti esigenze in materia di sicurezza alimentare, l’Autorità rappresenta un punto di riferimento tecnico-scientifico capace di garantire il regolare funzionamento del mercato interno[3]. Se prendiamo in considerazione l’intera catena di approvvigionamento degli alimenti e dei mangimi, ci rendiamo conto di quanto siano ampie le competenze attribuite all’Autorità. In particolare, alcuni prodotti autorizzati dalla legislazione alimentare, quali pesticidi e additivi, sono dannosi per l’ambiente e per l’uomo, il che implica lo svolgimento di valutazioni legate allo stato dell’ecosistema e alla salute dei lavoratori[4].

L’applicazione rigorosa del principio di analisi del rischio e l’efficace funzionamento dell’EFSA a livello centralizzato hanno contribuito a migliorare la base scientifica delle misure adottate nel settore alimentare e ad armonizzare le legislazioni degli Stati membri in materia[5]. Proprio per questo motivo, dichiara un portavoce dell’Autorità, sembra essere ingiustificato il rinvio alla prossima legislatura della decisione finale relativa alla cosiddetta general food law.

Innanzitutto, questa nuova proposta legislativa si presenta come la risposta all’iniziativa dei cittadini europei “Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici[6]. L’obiettivo principale è quello di aumentare la trasparenza dei procedimenti decisionali e la qualità degli studi scientifici alla base delle misure adottate. A tal riguardo, Vytenis Andriukaitis, Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, aveva dichiarato che è necessario che “gli Stati membri si assumano le proprie responsabilità al momento di autorizzare i pesticidi sui loro mercati: devono garantire che i pesticidi siano utilizzati in modo sostenibile e nel pieno rispetto delle prescrizioni indicate sull’etichetta[7]. Già nel 2015, il Centro internazionale di ricerca sul cancro (IARC) pubblicò una monografia in cui classificava il glifosato come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo[8]. In senso contrario si è invece espressa l’EFSA, concludendo che non vi è un nesso di causalità tra il cancro e l’impiego del pesticida. A fronte di tali opinioni divergenti, nel novembre del 2017, la Commissione ha deciso di rinnovare l’autorizzazione per l’utilizzo del glifosato per un quinquennio, anziché per i consueti 15 anni previsti dalla legislazione comunitaria[9].

Questa procedura di rinnovo ha generato un’ampia discussione politica sull’autorizzazione e sull’utilizzo di pesticidi nell’UE. Le valutazioni scientifiche e la trasparenza hanno assunto una notevole importanza nel procedimento decisionale in materia di sicurezza alimentare. La general food law si propone quindi di far comprendere come la responsabilità politica e la trasparenza siano due lati della stessa medaglia. Inoltre, i crescenti problemi legati all’inquinamento e agli effetti sulla salute dell’uomo rendono sempre più urgente il rispetto della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi[10]. Un elevato livello di tutela della sanità pubblica nel settore alimentare può infatti essere raggiunto solo mediante un’azione a livello dell’Unione. L’attuazione del principio dell’analisi del rischio ha in questo senso notevolmente contribuito ad innalzare il livello generale di tutela della salute umana in UE, favorendo al contempo l’adozione di un approccio condiviso tra gli Stati membri[11].

Il portavoce dell’EFSA ha infine dichiarato che la riforma rappresenta “un’opportunità per aumentare i nostri sforzi verso l’apertura dei dati. Sarebbe [dunque] un segnale molto positivo per i cittadini se la risposta delle istituzioni all’iniziativa dei cittadini europei potesse essere promulgata prima delle elezioni del prossimo anno per il Parlamento Europeo[12].

[1] Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione Europea, CE 178/2002, §16.

[2] Ibid., §17.

[3] Ibid., §34.

[4] Ibid., §37.

[5] Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione Europea, Proposta di Regolamento relativo alla trasparenza e alla sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare, 11 aprile 2018, §1.

[6] Comunicazione della Commissione europea, Sull’iniziativa dei cittadini europei di “Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici”, C(2017) 8414, Strasburgo, 12 dicembre 2017.

[7] GdMed, Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi, 13 dicembre 2017.

[8] Organizzazione Mondiale della Sanità, IARC Monographs on the Evaluation of Canginogenic Risks to Humans, Vol. 112, marzo 2015.

[9] Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE (GU L 309 del 24 novembre 2009, pag. 1.

[10] Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione Europea, Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi.

[11] Proposta di Regolamento relativo alla trasparenza e alla sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare, op. cit., §2.

[12] Ansa, Agenzia alimentare UE, no a rinvio della riforma sui pesticidi – L’Authority Efsa scende in campo sul destino del dossier, 17 ottobre 2018.

Giulia Ficuciello

Nata a Torino nel 1993, sono attualmente iscritta all'ultimo anno di Giurisprudenza Ciclo Unico presso l'Università di Torino. Durante la mia carriera universitaria ho sviluppato un grande interesse per il diritto internazionale. Grazie alla partecipazione alle attività di Msoi, sezione Piemonte e Valle d'Aosta, ho potuto approfondire e ampliare le mie conoscenze in tale ambito. Nel 2015 ho iniziato a collaborare con la rivista di politica internazionale Msoi thePost, potenziando le mie capacità in qualità di redattrice per la sezione Unione Europea. Durante l'anno accademico 2016/2017 ho partecipato al Programma Erasmus+ per studio presso l'Università Jean Moulin Lyon III. Stimolata dall'ambiente multiculturale di Lione, ho deciso di tornarci per svolgere un periodo di Traineeship presso il "Centre de droit international" della medesima Università. Tale ultimo periodo mi ha consentito di svolgere in modo appropriato le ricerche per la redazione, in francese, della tesi di laurea. Il titolo è "Catastrophes environnementales et droits de l'Homme: du fait au droit", attraverso lo studio delle più grandi catastrofi ambientali, il mio obiettivo è quello di mettere in evidenza le problematiche sollevate dall'azione dell'uomo sull'ambiente.

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