venerdì, Marzo 29, 2024
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I nuovi tassi di interesse negativi approdano in Italia

A partire da questo mese, i risparmiatori italiani correntisti di prestigiosi gruppi bancari svizzeri come Edmond de Rothschild o Julius Bär, vivranno sulla propria pelle il capovolgimento di uno dei capisaldi del capitalismo e dell’economia moderna: i tassi di interesse, che sono tradizionalmente positivi e pertanto garantiscono un arricchimento per chi detiene la liquidità, diverranno negativi in riferimento ai depositi superiori ai centomila euro, traducendosi in un prelievo sugli stessi.

Tale inversione di tendenza è una diretta conseguenza del programma di Quantitative Easing (letteralmente “alleggerimento” o “allentamento quantitativo”) intrapreso dalla BCE al fine di rilanciare l’economia dell’Eurozona, consistente nell’acquisto mirato di titoli governativi con scadenza a breve termine per immettere periodicamente nel mercato comunitario nuova liquidità, onde stimolare la circolazione della moneta al suo interno. Detta politica, a fronte di un aumento del prezzo dei titoli, fa sì che i loro rendimenti (gli interessi, appunto) diminuiscano di valore, consentendo ai paesi che li hanno emessi di gettare quanto risparmiato sul proprio debito pubblico.

Già da tempo l’istituto centrale di Francoforte applicava simili ritenute alle somme depositate presso gli istituti nazionali, con la particolarità però che, fino ad ora, sono sempre stati questi ad accollarsi tali prelievi, senza scaricarli direttamente sulla clientela. L’ulteriore abbassamento del tasso negativo (da -0,30% a -0,40%), annunciato a marzo dal presidente Draghi, ha invece reso impossibile per le banche commerciali farsi carico da sole dell’aumento di siffatti oneri finanziari, spingendole ad adottare i succitati accorgimenti, che già sono o a breve saranno realtà.

Di certo, lo scopo della BCE è condivisibile: aiutare i governi nazionali nel risanamento dei conti pubblici, oltre a stimolare gli istituti commerciali ad ampliare il più possibile la linea della concessione del credito alle imprese.Tuttavia, al di là di queste mere ed ottimistiche intenzioni, lo scenario imminente funge certamente da spunto per due ulteriori riflessioni.

Anzitutto, se anche banche solide, quali sono da sempre le svizzere, si trovano in difficoltà dinanzi all’inasprimento delle politiche monetarie comuni, è solo una questione di tempo prima che i gruppi italiani capitolino parimenti, imponendo nuovi costi sulla liquidità a danno dei risparmiatori, pur sub specie di mancato guadagno.

In secondo luogo, occorrerà osservare in che modo il ceto medio-alto dei correntisti reagirà concretamente dinnanzi a questo ulteriore sacrificio che viene loro richiesto. È tutt’altro che improbabile, infatti, che molti preferiranno preservare la propria ricchezza in forme che garantiscano un interesse anche solo pari a zero, piuttosto che sottoporsi all’ennesima decurtazione patrimoniale. Più di un economista a tal proposito giudica verosimile un incremento nel breve termine delle richieste di trasferire fisicamente il denaro in cassette di sicurezza (attualmente non tassate), o addirittura un ritorno al passato con la custodia dei contanti in casa, o comunque in luoghi privati, con i relativi problemi di violazione della normativa antiriciclaggio italiana.

Solamente un’analisi di lungo periodo del fenomeno ci dirà materialmente come sapranno reagire le banche europee e quelle italiane, e se gli interessi negativi costituiranno una cura (l’ennesima) innegabilmente spiacevole, ma necessaria per garantire la ripresa del mercato.

Dott. Francesco Tuccillo

Francesco Tuccillo, napoletano, classe 1992. Appassionato di musica e amante dei viaggi. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha dapprima iniziato la pratica forense presso lo Studio Legale di famiglia, specializzato in diritto civile e bancario, per poi affiancarvi successivamente anche quella penale presso uno Studio perito di colpa medica, frodi assicurative e diritto penale economico latamente inteso. Socio di ELSA Napoli, ha partecipato a due Legal Research Group, nei quali ha approfondito i temi «Adempimento di un dovere e favoreggiamento personale: è punibile il medico che opera a domicilio un latitante?» e «La responsabilità penale del notaio». Collabora da giugno con la testata online "ildenaro.it", quale coautore della rubrica "Ius in itinere", per la quale ha pubblicato articoli di diritto commerciale, penale, civile e dell’Unione Europea. Collabora con la V cattedra di “Diritto Penale. Parte generale” presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.

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