venerdì, Aprile 19, 2024
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Recovery Plan e bilancio dell’Unione Europea

La presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea salva l’accordo sul Recovery Plan. Infatti, lo scorso 10 e 11 dicembre, gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo storico sul budget dell’Unione e sui fondi speciali. Un valore totale di 1,8 trilioni di euro. Un’intesa non scontata dopo lo stallo di novembre con Polonia ed Ungheria[1].

La strategia dell’UE dovrà salvaguardare le economie degli Stati Membri dopo la crisi economica post pandemia da Covid-19. Caposaldo del nuovo corso europeo sarà una transizione energetica ed un nuovo accordo sul clima che alza l’asticella della riduzione delle emissioni di gas serra dal 40% dal 55% entro il 2030.[2]

                                                                                                                                                                                                          Lo stallo

Il finanziamento per il piano di ripresa dell’Unione Europea si lega indissolubilmente all’adozione del quadro finanziario pluriennale UE 2021-2027, ovvero il bilancio dell’UE, nonché al fondo speciale Next Generation EU della Commissione Europea.

Tuttavia, lo scorso 17 novembre, durante una riunione del Consiglio europeo, gli ambasciatori di Ungheria e Polonia hanno annunciato la decisione dei propri Paesi di porre il veto sull’adozione del Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea 2021-2027, sul Next Generation EU e sull’approvazione di nuove risorse per finanziare la ripresa dell’Unione.

La ratio di tale minaccia senza precedenti risiede nella proposta di un regolamento da parte della Commissione, presidenza tedesca del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo, di legare l’erogazione dei fondi UE a nuovo meccanismo di tutela dello stato di diritto.[3] A tal proposito, si ricordi che il meccanismo sulla condizionalità sullo stato di diritto mira soprattutto a prevenire l’uso improprio dei finanziamenti dell’Ue.

Dopo intense trattative tra presidenza tedesca del Consiglio, Commissione e i due paesi di Visegràd, le conclusioni del Consiglio europeo salvano l’accordo sul finanziamento del Next Generation EU e delineano i vincoli applicativi del regolamento del meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto[4].

Sebbene il regolamento del Parlamento europeo resti inalterato nei contenuti, le note interpretative nelle conclusioni del Consiglio permettono all’Ungheria e alla Polonia di salutare l’accordo come una propria vittoria[5].

Infatti, il campo di applicazione del regolamento in oggetto appare fortemente restrittivo poiché la dichiarazione esplicativa nelle conclusioni afferma che il meccanismo si applica solo al nuovo bilancio pluriennale 2021-2027.

Inoltre, le note esplicative contengono anche un rinvio delle misure previste in caso di ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Sapendo che i tempi del contezioso sono lunghi, Orban e Morawiecki è probabile che si siano garantiti l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund fino alle prossime parlamentari senza aver problemi circa lo stato di diritto.

Per di più, la dichiarazione interpretativa fornisce ulteriori garanzie su come lo strumento dovrà essere implementato alla luce della tutela dell’interesse finanziario dell’Unione e sul fatto che esso non si riferisce a carenze generalizzate dello stato di diritto.

In realtà, sarebbe stato improbabile che Budapest e Varsavia bloccassero veramente l’accordo sul Recovery Plan. Essendo tra gli Stati dell’Ue più colpiti, i due paesi di Visegràd godranno di circa 180 miliardi di euro dal Recovery Plan. Quindi, è probabile che si trattasse di una strategia per tenere in scacco gli Stati Membri più colpiti dalla pandemia per non cedere sullo stato di diritto[6].

Il bilancio dell’Unione Europea

Il 16 dicembre, il Parlamento europeo ha approvato il bilancio dell’Ue 2021-2027[7] e il giorno seguente il Consiglio ha adottato il regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale dell’UE per il periodo 2021-2027[8].

Il regolamento prevede un bilancio a lungo termine di 1 074,3 miliardi di Euro a prezzi 2018.

L’adozione del nuovo bilancio consente, in raccordo con lo strumento Next Generation EU da 750 miliardi di Euro, di immettere grandi finanziamenti per rilanciare l’economia dell’Ue nei prossimi anni per sostenere la ripresa dell’Ue post pandemia.

Il bilancio copre sette settori di spesa e fornisce un quadro per il finanziamento di quasi 40 programmi di spesa dell’UE nei prossimi sette anni.

In generale, il quadro finanziario pluriennale prevede finanziamenti dell’UE che saranno orientati verso nuove priorità, ovvero la transizione ecologica e digitale, e un rafforzamento in tutti i settori d’intervento[9].

La politica di coesione e la politica agricola comune continuano a ricevere cospicui finanziamenti specie per modernizzare l’efficacia ecologia e digitale negli Stati Membri.

Nello specifico[10], l’Ue adotta 132,8 miliardi di Euro per il mercato unico, l’innovazione ed il digitale e 377,8 miliardi per la coesione e la resilienza.

Inoltre, ambiente e risorse naturali avranno 356,4 miliardi di Euro di finanziamenti. In aggiunta, tutti per questi settori godranno di un’integrazione dei fondi attraverso il Next Generation EU.

Ancora, il settore estero risulta notevolmente rafforzato. Infatti, la spesa nei settori della migrazione e della gestione delle frontiere ammonta a 22,7 miliardi di Euro, mentre nei settori della sicurezza e della difesa saranno spesi 13,2 miliardi. Promuovere la competitività industriale e tecnologica nei finanziamenti per il vicinato dell’UE e per il resto del mondo ammonteranno a 98,4 miliardi.

Infine, il nuovo programma EU4Health fornirà una base per l’azione comune dell’UE nel settore sanitario in termini di coordinamento e di efficienza di spesa.

La maggior parte dei programmi di finanziamento settoriali dell’UE dovrebbero essere adottati all’inizio del 2021 e saranno applicabili retroattivamente a partire dal primo giorno dell’anno in corso.

Per quanto riguarda l’attuazione dello strumento per la ripresa Next Generation EU, la decisione sulle risorse proprie dell’UE dovrà essere approvata in tutti gli Stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali.

Dopodiché, la Commissione potrà, in via eccezionale, contrarre prestiti fino a 750 miliardi di Euro a prezzi 2018 sui mercati dei capitali per far fronte alle conseguenze della crisi Covid-19.

La maggior parte di questi finanziamenti sarà erogata attraverso un dispositivo per la ripresa e la resilienza da 672,5 miliardi di Euro che sosterrà, tramite sovvenzioni e prestiti, gli investimenti pubblici e le riforme negli Stati membri, aiutando questi ultimi ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia di Covid-19, nonché le sfide poste dalle transizioni del verde e del digitale.

[1] https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2020/12/10-11/

[2] https://www.politico.eu/article/eu-leaders-agree-to-cut-emissions-55-percent-by-2030/

[3] Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla tutela del bilancio dell’Unione in caso di carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto negli Stati membri, Bruxelles, 2.5.2018 COM (2018) 324 final 2018/0136 (COD).

Per approfondire: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52018PC0324&from=EN

[4] https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-22-2020-INIT/it/pdf

[5] Per approfondire: https://www.europarl.europa.eu/resources/library/media/20201120RES92115/20201120RES92115.pdf

[6] https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-12-09/eu-s-eastern-rebels-play-a-220-billion-game-of-chicken

[7] Per approfondire: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0357_IT.html

[8] https://www.consilium.europa.eu/it/policies/the-eu-budget/long-term-eu-budget-2021-2027/

[9] https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/qfp/20201211IPR93621/il-parlamento-approva-definitivamente-il-bilancio-ue-2021-2027

[10] Per approfondire: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/the-eu-budget/long-term-eu-budget-2021-2027/

Fonte immagine: https://confindustriaradiotv.it/commissione-ue-presentata-la-squadra/

Marco Di Domenico

Dottore in Studi Internazionali presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale". Appassionato di politica ed economia internazionale.

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