venerdì, Marzo 29, 2024
Tax Driver

Tax compliance

La Tax Compliance ha come obiettivo l’emersione spontanea delle basi imponibili e favorire l’assolvimento degli obblighi tributari.

Si assiste negli ultimi anni ad un capovolgimento nel comportamento adottato dalla Amministrazione Finanziaria, che per tale motivo prende il nome di cambia verso”.

Si sta passando da una attività di controllo a carattere inquisitorio con emissione di Avvisi di Accertamento, spesso in assenza di un contraddittorio con la parte e con irrogazione di sanzioni piuttosto pesanti, ad un atteggiamento preventivo e collaborativo con il contribuente.

In questo contesto l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente, ovvero del suo intermediario, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche e delle nuove tecnologie, gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, relativi anche ai ricavi o compensi, ai redditi, al volume d’affari e al valore della produzione, a lui imputabili, alle agevolazioni, deduzioni o detrazioni, nonché ai crediti d’imposta, anche qualora gli stessi non risultino spettanti. Il contribuente può a sua volta segnalare all’Agenzia delle entrate, eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in rettifica agli elementi di cui sopra.

Una svolta orientata ad ottenere il contrasto all’evasione fiscale fornendo da un lato l’assistenza e le informazioni al singolo, dall’altro stimolando una dinamica collaborativa tra contribuente e Amministrazione.

Questo è uno dei principali obiettivi perseguiti in ambito tributario anche a livello internazionale come oggetto del FTA (Forum on Tax Administration) nato in seno all’OCSE .

I rapporti del FTA indagano le motivazioni che influenzano l’atteggiamento dei contribuenti nei riguardi degli obblighi fiscali partendo dai dati sulle evasioni degli stati membri. La conoscenza degli elementi non solo economici ma anche psicologici e sociali che guidano le scelte del contribuente rappresenta il punto di partenza per intraprendere politiche volte all’adempimento spontaneo del contribuente.

L’idea di base è che non si debba distinguere tra buoni e cattivi ma appunto attuare la compliance per giungere ad un livello massimo di adesione all’adempimento degli obblighi tributari.

Non sempre inoltre la politica della tolleranza zero risulta vincente; si rischia in tal modo di rafforzare lo spirito di ribellione fiscale da un lato, e dall’altro di cadere nella “notte in cui tutte le vacche sono nere”, rafforzando l’idea che l’evasione fiscale sia un fenomeno pervasivo che autogiustifica la propria, finendo in una prassi comune senza quindi più distinguere adeguatamente chi grossomodo adempie alle obbligazioni tributarie, dall’evasore totale. Un errore di valutazione che, secondo l’Ocse, accomuna diversi Paesi membri.

In questo quadro l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente le informazioni in suo possesso, dandogli così l’opportunità di correggere spontaneamente eventuali errori od omissioni, anche dopo la presentazione della dichiarazione seguendo le linee guida tracciate dall’OCSE-FTA.

Vari sono gli strumenti che sono stati introdotti nel sistema tributario Italiano nell’ultimo biennio a comprova del Cambia Verso:

  • la Voluntary Disclosure (collaborazione volontaria) per favorire l’emersione spontanea di capitali detenuti illecitamente all’estero;
  • Dichiarazione Integrativa di materia imponibile, consentita ora senza più vincoli fino alla data di notifica dell’Avviso di Accertamento Tributario, con una variegazione delle sanzioni, in relazione allo stadio in cui viene a trovarsi il controllo. Il contribuente, quindi, può regolarizzare la propria posizione mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa, il versamento delle maggiori imposte, degli interessi e delle sanzioni ridotte;
  • l’invio di comunicazioni e inviti , predisposti dall’Agenzia nel mettere al corrente il soggetto di tutti gli elementi e le informazioni utili allo scopo di promuovere l’adempimento spontaneo, (L. n.190/2014 l. di stabilità 2015);
  • Obbligo del contraddittorio a carico del Fisco, consentendo in tal modo al contribuente di chiarire la propria posizione prima della emissione degli avvisi di accertamento;
  • Dichiarazione precompilata, che non solo rappresenta una facilitazione per il contribuente, ma ricomprendendo in essa già i dati in possesso dell’Agenzia, evita possibili
  • Regimi Premiali, sulla base di indici sintetici di affidabilità fiscale in vigore dal 2017 (ISAF), si farà una sorta di “pagella” del buon contribuente con conseguenti benefici consistenti in:
  • restrizione dei termini di decadenza per l’accertamento;
  • esonero della apposizione del visto di conformità per l’ottenimento di compensazioni e rimborsi;
  • esclusione della applicazione della disciplina delle società non operative;
  • Esclusione degli accertamenti meramente presuntivi;
  • Esclusione della determinazione sintetica dell’accertamento: cd. Redditometro;

Grazie ai nuovi strumenti di Compliance il Fisco cerca di evitare liti inutili con i contribuenti, sul sito dell’Agenzia è infatti anche presente una Guida per la Tax Compliance, che spiega come dialogare con il Fisco per correggere gli eventuali errori ed omissioni commessi.

 

 

 

 

 

Vincenzo Caianiello

Studente di giurisprudenza presso l'Università Federico II di Napoli. Appassionato di diritto commerciale e tributario internazionale. Amante della musica e della sua stratocaster. Attualmente in Erasmus presso Universitat Autónoma de Barcelona.

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