giovedì, Marzo 28, 2024
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Whistleblowing, verità e democrazia: una riflessione

A cura di Dott.ssa Laura Valli, ex magistrato e funzionario internazionale.

Ci sono due termini particolarmente difficili da tradurre dall’inglese all’italiano con una sola parola: whistleblowing e accountability. Il primo termine si riferisce alla segnalazione di illeciti da parte di dipendenti pubblici o privati nell’interesse pubblico o dell’organizzazione a cui appartengono. Il secondo descrive, invece, il processo attraverso il quale una persona è tenuta a rispondere delle proprie azioni e, nella vita pubblica, il dovere dei governanti di dar conto delle proprie decisioni e comportamenti ai cittadini. Questo articolo si propone di offrire qualche spunto su come l’istituto del whistleblowing inteso come manifestazione del diritto alla libertà di espressione e di informazione possa contribuire a rafforzare l’accountability dei sistemi democratici. Mentre il whistleblowing è stato tradizionalmente concepito come strumento anticorruzione, a partire dalle raccomandazioni del Consiglio d’Europa e dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si è sviluppata una prospettiva che lo inquadra nell’ambito del diritto alla libertà di espressione e di informazione consacrato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Dalla breve analisi dei riflessi della prospettiva “diritti umani” su tre aspetti essenziali della disciplina del whistleblowing (definizione di interesse pubblico, pluralità dei canali di segnalazione e bilanciamento con l’interesse alla sicurezza nazionale), emerge una funzione ampliata dell’istituto, che cerca di adattarsi alle necessità di proteggere non più solo il lavoratore “sleale” dal datore di lavoro, ma sempre più il “divulgatore” di informazioni al pubblico. Il che comporta una grande responsabilità per il whistleblower: quella di “parlare il vero”, inteso come verità relativa (ciò che il segnalante ragionevolmente ritiene vero al momento della segnalazione), ma anche assoluta (la verità dei fatti, distinti dalle opinioni e verificati senza congetture o manipolazioni).
Il whistleblowing come espressione del diritto alla libera manifestazione del pensiero e di quello del cittadino ad essere informato ha dunque come ultimo scopo il genuino funzionamento della democrazia, attraverso quel “render conto ai cittadini” che ne costituisce il fulcro.

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* Il presente articolo scientifico è stato sottoposto a referaggio ai sensi dell’art. 3 del Regolamento della Rivista e pubblicato nel Numero 1/2019 della Rivista Semestrale di Diritto .

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