venerdì, Ottobre 4, 2024
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Organismi di Mediazione: il Consiglio d’Europa approva il nuovo Codice di Condotta

La mediazione ed il suo sviluppo

La mediazione – metodo alternativo di risoluzione delle controversie di carattere non aggiudicativo – sta registrando negli ultimi anni una continua e ‘inarrestabile’ crescita in Italia come nel resto d’Europa.

La grande espansione di questa particolare branca dell’ADR (Alternative Dispute Resolution) sta certamente aiutando a sbloccare l’ormai ingolfata macchina della giustizia ordinaria grazie anche alla sempre maggiore competenza dei professionisti del settore. Da un altro punto di vista, però, questa crescita disomogenea e ‘magmatica’ sta creando non pochi problemi in termini regolativi soprattutto nell’ambito sovranazionale.

In un panorama giuridico, quello odierno, sempre più globalizzato e bisognoso di punti di riferimento comuni l’assenza di linee guida uniformi in materie di interesse collettivo rischia di generare equivoci e contrasti seriamente pericolosi per lo sviluppo di questi rivoluzionari strumenti quali, soprattutto, le  ADR e, in particolare, la mediazione.

La Cepej e la rinascita del GT-MED

 A spegnere i campanelli d’allarme venendo in contro a tutti gli attori privati ed istituzionali coinvolti ci ha pensato il Consiglio d’Europa e specificamente la Cepej (Commissione per l’efficienza della giustizia) approvando, il 4 dicembre 2018, il Codice di Condotta Europeo per gli Organismi di Mediazione.

L’intesa potrebbe essere definita ‘storica’e non solo perché raggiunta con il consenso unanime dei 47 Stati membri: la discussione sul Regolamento ha infatti rimesso in funzione il sottogruppo GT-MED (deputato alla ricerca e al rafforzamento degli strumenti di mediazione), rimasto ‘quiescente’ per gli 11 anni precedenti. Al culmine del suo primo mandato, nel 2007, lo speciale working group aveva elaborato alcune linee guida sulla mediazione civile, penale ed amministrativa sulla base delle Raccomandazioni sanzionate in tali materie dal Comitato dei Ministri fra il finire degli anni ’90 e i primi anni 2000[1].

La necessità dell’aggiornamento delle ormai superate regole comuni ha portato alla rinascita della sottocommissione che dal 2017 ha intrapreso un importante lavoro di ricerca e conciliazione terminato con l’approvazione del Regolamento negli ultimi mesi del 2018. Il proficuo meeting del GT-MED tenutosi a Strasburgo il 15 e 16 novembre 2018 ha anticipato l’approvazione finale da parte del CoE nella plenaria del 3 e 4 dicembre seguente[2].

Il Codice di Condotta

Vediamo dunque nel dettaglio il contenuto del Codice che, come specificato nel suo stesso preambolo, va letto in combinato disposto con il Codice UE di Condotta per i Mediatori e con le suddette raccomandazioni CEPEJ[3].

Dopo l’iniziale definizione all’art. 1 di ‘Organismo di Mediazione’, l’art. 2 si concentra sulla Qualità e competenza del servizio focalizzandosi sul livello standard del personale e strutture necessarie per garantire un adeguato livello di qualità e competenza nei servizi di mediazione.

L’art. 3 è incentrato sulla trasparenza e specialmente sull’importanza della corretta e veritiera rappresentazione agli utenti dei profili dei professionisti che fanno parte dell’ente di mediazione.

Interessanti sono poi gli artt. 5 e 6 incentrati sull’indipendenza, imparzialità, neutralità e conflitto di interessi; secondo la prima disposizione gli organismi di mediazione per garantire la propria estraneità nei riguardi di interessi ulteriori e connessi ai conflitti chiamati a dirimere non dovrebbero offrire servizi di mediazione insieme ad altri servizi professionali o attività commerciali estranee alla risoluzione delle controversie[4].A questo discorso è direttamente connesso il successivo art. 6 che invita gli organismi di mediazione non tacerel’esistenza di fatti, interessi o relazioni che ragionevolmente possano influenzare la sua imparzialità o indipendenza, o che potrebbero ragionevolmente creare l’apparenza che l’organismo è prevenuto nei confronti di una parte o favorevole ad un’altra[5].

Considerazioni finali

Il nuovo Codice di Condotta, sebbene non dotato di natura impositiva ed obbligatoria generale, rappresenta un ulteriore ed importante passo verso la omogeneizzazione delle regole in materia di mediazione. In attesa di conoscere le strategie che i singoli stati metteranno in campo per coordinarsi con le nuove linee guida CEPEJ possiamo accogliere con soddisfazione l’approvazione di questo nuovo strumento normativo. Se è vero che la mediazione e in generale le ADR rappresentano, diciamolo con un po’ di audacia, il ‘futuro della giustizia’ il Codice di Condotta è un ulteriore passo in avanti verso il loro completo avvento nel mondo del diritto Europeo.

[1]Sito del Consiglio d’Europa, sezione dedicata al lavoro della CEPEJ sulla mediazione,European Commission for the Efficiency of Justice, CEPEJ work (https://www.coe.int/en/web/cepej/cepej-work/mediation)

[2]Verbale integrale del quarto meeting della sessione 2018 della sottocommissione CEPEJ per la mediazione,CEPEJ-GT-MED, Report of the 4th meeting (https://rm.coe.int/cepej-gt-med-2018-10-rapport-4th-meeting-nov2018-en/16808f1f57)

[3]Codice Europeo di Condotta per i Mediatori, trad. ita.http://ec.europa.eu/civiljustice/adr/adr_ec_code_conduct_it.pdf

[4]Pubblicazione riepilogativa completa dei lavori di discussione ed approvazione del nuovo Codice Europeo di Condotta per i Mediatori, trad. ita., Consiglio d’Europa, 2018Mediation Developement Toolkit, pag. 23 e ss. (https://rm.coe.int/mediation-development-toolkit-ensuring-implementation-of-the-cepej-gui/16808c3f52)

[5]Pubblicazione riepilogativa completa dei lavori di discussione ed approvazione del nuovo Codice Europeo di Condotta per i Mediatori, trad. ita., Consiglio d’Europa, 2018 Mediation Developement Toolkit, pag. 23 e ss. (https://rm.coe.int/mediation-development-toolkit-ensuring-implementation-of-the-cepej-gui/16808c3f52)

Francesco dal Maso

Francesco dal Maso è laureando in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna. I suoi settori disciplinare di specializzazione sono Arbitrato e Alternative Dispute Resolution con particolare attenzione al contenzioso in ambito commerciale. Nel suo percorso di formazione accademica annovera un semestre in Argentina, presso la Universidad Nacional de Cuyo di Mendoza e un anno nel Regno Unito, alla University of Westminster di Londra. Parla correntemente inglese e spagnolo.

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