Una risposta

  1. 22/12/2021

    […] L’analisi dei data, infatti, consente l’individuazione di profili comportamentali, di testare la robustezza di ipotesi di rischio e, entro certi limiti, di fare previsioni. L’enorme quantità di dati interni detenuta dalle imprese può essere preziosa per il contrasto alle frodi. Un metodo per smascherare le complicate scatole cinesi di cui spesso si compongono le aziende, società localizzate in paradisi fiscali, prestanome, beneficiari anonimi. Informazioni che potrebbero essere estrapolate in tempo reale, senza la necessità di una attività investigativa. Per esempio, gli strumenti di data analytics, quando interpretati da analisti esperti, spesso rivelano operazioni sospette e anomalie nell’ambito di indagini su corruzione e concussione. Su questo aspetto si è soffermato chi ha ritenuto possibile aumentare le misure di controllo in un’azienda attraverso la costruzione di un database con parole chiavi. «Le parole chiavi hanno la funzione di evidenziare transazioni a rischio o comportamenti a rischio da parte dei lavoratori in modo da prevenire l’episodio corruttivo e stopparlo sul nascere. Il database inoltre può essere aggiornato e di conseguenza evitare che le parole chiavi siano evitate dai soggetti nel corso del tempo. Questo sistema, ovviamente, non dà la certezza che il cliente sia un truffatore o che il dipendente stia eseguendo una truffa ai danni dell’azienda; infatti essa serve semplicemente a captare un’anomalia»[3]. […]

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