martedì, Marzo 19, 2024
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Europrogettazione: uno strumento di comunicazione politica tra Italia e Europa

Con il termine europrogettazione si intende un neologismo con cui si vuole indicare i vari aspetti complessi necessari alla produzione e alla stesura di progetti che devono rispecchiare un interesse europeo nell’ambito delle politiche comuni; il termine nasce in Italia nella seconda metà degli anni ’90 nell’intitolazione del Centro di Formazione in Europrogettazione a Venezia per rispondere ai requisiti proposti nel bando “Europelago” – finanziato dal Fondo Sociale Europeo[1] – in cui si stabilirono i primi criteri e le prime modalità di acquisizione e gestione dei fondi.

Le attività in ambito di europrogettazione sono riservate sia agli Enti pubblici, come fonte di miglioramento delle capacità di governance locale, servizi ai cittadini, sostegno delle nuove tecnologie, tutela dell’ambiente, integrazione, immigrazione e povertà; sia alle aziende che hanno l’obiettivo di trovare nuove risorse aprendosi al mercato europeo e internazionale, proponendo progetti nei settori della ricerca, della tecnologia e della Net Economy[2][3].

In generale all’europrogettista sono richieste diverse competenze, che vanno periodicamente aggiornate sulla base delle attenzioni alle relazioni pubbliche per la costruzione dei partenariati, quali:

  • Project management → coordinamento delle attività, degli obiettivi e dei risultati;
  • Capacità contabili e finanziarie → utili per il bilancio e la gestione amministrativa;
  • Gestione dei rapporti con l’Autorità di Gestione → coordinamento della direzione, della gestione e della comunicazione delle relazioni utili allo sviluppo dei partenariati;
  • Capacità di contenuto tecnico → utile alla realizzazione del progetto e alla valutazione della coerenza dell’idea progettuale al bando;

I programmi comunitari sono linee di finanziamento gestiti dalla Commissione europea – attraverso le Direzioni Generali o le Agenzie Esecutive – occupandosi della pubblicazione dei bandi e dell’erogazione dei fondi; lo scopo, in vista della natura politica e transnazionale, è quello di struttura e organizzare le politiche dell’UE nelle varie tematiche.

I programmi, definiti sulla base degli obiettivi e dell’ammissibilità, devono essere in grado di sviluppare una rete – composta dai Paesi europei – in grado di produrre un forte impatto sull’assetto dell’Unione europea.

I progetti, inoltre, devono sottostare a precise regole che sono in grado di rispondere con efficacia ai bandi della Commissione Europea pubblicati nei diversi settori di interesse comunitario[4]; gli obiettivi generali che un progetto si pone nella stesura dell’idea è quello di focalizzarsi sui bisogni effettivi dei beneficiari e degli stakholders attraverso l’utilizzo di un approccio logico cercando di integrare gli obiettivi specifici con quelli locali, nazionali ed europei.

Le metodologie e gli strumenti utili alla presentazione, nonché al monitoraggio di questi ultimi si rifanno a tecniche specifiche di Project Cycle Management (PCM)[5], quali: a) Logical Framework Approach (LFA) anche detto Quadro Logico[6] e b) Goal Oriented Project Planning (GOPP)[7][8].

Prima di trattare la strategia ora in atto, è opportuno effettuare una breve analisi della precedente programmazione, il 7° Programma Quadro; nella valutazione ex post del programma comunitario – effettuata da un gruppo di esperti indipendenti dal programma – si è evidenziato che i 55 miliardi di euro investiti nella ricerca hanno molto entusiasmato le aziende private, in particolare le PMI, riuscendo a rafforzare la competitività tra le imprese europee; inoltre in questa programmazione vi è stata una forte partecipazione con il ben 54% di pubblicazioni scientifiche a riguardo.

La valutazione, inoltre, ha evidenziato una crescita dei posti di lavoro in Europa e secondo gli esperti l’investimento nel settimo programma ha stimolato una crescita economica pari a 20 miliardi l’anno per 25 anni; hanno anche osservato gli ambiti in cui vanno apportati ulteriori miglioramenti, nonché hanno evidenziato gli obiettivi che la successiva programmazione dovrà affrontare[9].

Nell’arco degli anni 2014-2020 (Strategia Europa 2020), infatti, sono stati e verranno sviluppati diversi programmi comunitari che rivestono diversi ambiti e diverse modalità d’intervento, dividendoli in programmi tematici, programmi settoriali e fondi europei a gestione diretta. Per le informazioni e il supporto sulle politiche e sulle iniziative comunitarie esistono diverse istituzioni, quali:

  • Rete Europe Direct → centri di informazione e di documentazione;
  • Rete Enterprise Europe Network → dedicata per la necessità delle piccole e medie imprese;
  • Servizio You Europe → fornisce una guida sui temi dei bandi e dei progetti comunitari per cittadini e imprese;

La Strategia Europa 2020 ha alla base tre principi:

  1. Crescita intelligente → rappresenta l’economia che si basa su conoscenza e innovazione;
  2. Crescita sostenibile → racchiude l’economia efficiente sotto il profilo sociale;
  3. Crescita inclusiva → favorisce la coesione sociale, economica e territoriale;

Gli obiettivi sono principalmente cinque:

  1. Portare il tasso di occupazione (popolazione con età compresa tra i 20 e i 64 anni) al 75%;
  2. Investire il 3% del PIL in Ricerca e Sviluppo;
  3. Ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, aumentare le fonti dell’energia sostenibili e migliorare l’efficienza energetica del 20%;
  4. Ridurre il tasso di abbandono scolastico al 10%;
  5. Ridurre del 25% il tasso di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà;[10]

All’interno della Strategia Europa 2020 rientra un progetto in particolare, Horizon 2020 (H2020), che è un programma europeo per la ricerca e l’innovazione concernente il periodo 2014-2020, dotato di un budget di circa 80 miliardi di euro, rispecchiando i principi di crescita sostenibile, inclusiva ed intelligente, nonché l’obiettivo Innovation Union con il quale si vuole incrementare la competitività europea; lo scopo del progetto è quello di favorire la ricerca scientifica di qualità promuovendo la partnership fra pubblico e privato, basandosi su tre priorità: a) eccellenza scientifica; b) leadership industriale; c) sfide della società.

Il programma è il successore del 7° Programma Quadro[11] e a differenza di quest’ultimo ha una maggiore allocazione finanziaria, nonché una semplificazione delle regole di partecipazione, delle strutture dei finanziamenti e dei criteri di valutazione dell’efficacia dell’implementazione del progetto; è monitorato e gestito dall’Agenzia esecutiva EASME, infatti i finanziamenti e le attività sono delineati in programmi di lavoro preparati in collaborazione con i vari stakeholders e riportano in allegato gli obiettivi, le condizioni di partecipazione e i criteri di valutazione dei progetti.

Per quanto riguarda i finanziamenti, oltre ad essere rimborsati sulla base della rendicontazione i costi diretti, in base ad una quota fissa circa del 25% sono rimborsabili i costi “indiretti”, ovvero le spese generali dell’organizzazione.

Nel programma sono ammesse le organizzazioni che hanno sede nei Paesi membri e nei Paesi associati con il consorzio di almeno tre persone giuridiche, inoltre tra i soggetti rientrano enti di ricerca, università, imprese e organizzazioni non governative che hanno come principali priorità:

  1. Eccellenza Scientifica (Excellent Science) → utile al rafforzamento e al consolidamento del sistema di ricerca e innovazione, in cui rientrano:
  • Ricerca di frontiera finanziata dal Consiglio europeo della ricerca (CER) per i progetti di ricerca innovativa e creativa;
  • Azioni Marie Sklodowska-Curie che prevedono una serie di attività riguarda la mobilità dei ricercatori, per favorire opportunità di formazione internazionali;
  • Tecnologie future ed emergenti le quali sono a sostegno per i progetti di grandi dimensioni ed alta innovazione, con l’obiettivo di creare nuove tecnologie;
  • Infrastruttura di livello mondiale, in cui rientrano le azioni volte a sostenere finanziariamente infrastrutture tecnologiche più recenti e all’avanguardia;
  1. Leadership industriale (Industrial leadership) → utile al rafforzamento delle capacità di sviluppo industriale e di business, rispecchiando tre punti:
  • Leadership nelle tecnologie di supporto e industriali, il cui scopo è quello di sostenere le tecnologie per l’innovazione in tutti i settori, quali: informazione e comunicazione (TIC); tecnologie per lo spazio; nanotecnologie; produzione dei materiali avanzati; biotecnologia; industria manifatturiera ad alta specializzazione;
  • Accesso alla finanza di rischio con il quale si ha la possibilità di ottenere un maggior supporto nelle azioni di accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione. Tali azioni sono legate al programma COSME[12];
  • Innovazione nelle Piccole e Medie Imprese;
  1. Sfide per la società (Societal Challenges) → hanno lo scopo di integrare le attività del programma con le risorse provenienti da tutti i campi di ricerca. Le sfide sono sette:
  • Salute, cambiamento demografico e benessere;
  • Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e bioeconomia;
  • Energia sicura, efficiente, pulita e sostenibile;
  • Trasporto intelligente e integrato;
  • Azioni per il clima;
  • L’Europa in un mondo in evoluzione;
  • Società sicure;

Orizzontalmente sono previste altre azioni, quali: la diffusione e la promozione della partecipazione ai programmi di ricerca cercando di diminuire le disparità tra Paesi; Scienza con e per la Società in cui si sviluppa una cooperazione tra scienza e società sulla base del concetto di Ricerca Responsabile ed Innovazione (RRI); l’Istituto europeo d’innovazione e tecnologie (IET) nato per il fine di creare un ambiente consono all’incontro tra l’innovazione, la ricerca e il business; l’Euratom per lo studio dell’energia nucleare e le Azioni per il Joint Research Centre (JRC) che hanno il compito di dare un supporto tecnico alle politiche comunitarie[13].

Concludo osservando il rapporto che l’Italia ha con queste nuove forme di investimento. Con l’avvento della crisi economica sono state danneggiate le imprese che hanno cambiato il loro assetto “culturale”, ovvero si dava un maggior peso al consumo e non alla qualità del prodotto; con l’intento di aiutare l’asse economico delle aziende si è data maggior voce ad uno strumento, come la finanza agevolata, secondo la quale il legislatore mette a disposizione un vantaggio competitivo grazie all’intervento di leggi che vanno a finanziare attività di investimento e di sviluppo.

In Italia, inoltre, è stato strutturato il Contratto di Sviluppo – strumento di policy in grado di stimolare e di incentivare la produttività e le infrastrutture di imprese sia singole che associate che hanno come mission lo sviluppo del settore turistico, ambientale e industriale con la promozione di reti di specializzazione e promozione della ricerca.

Oltre a questo contratto, è stato sviluppato e concordato dalle amministrazioni locali il Contratto d’Area, strumento operativo utile all’intervento nelle aree a basso tasso di sviluppo e maggiore tensione occupazionale, avendo ad oggetto iniziative imprenditoriali sia private che pubbliche creando una sinergia capace di realizzare dei nuovi impianti che favoriscano nuove condizioni lavorative più favorevoli.

Come per tutti i Paesi membri, l’Unione Europea mette a disposizione – per il perseguimento di questi obiettivi – i Fondi Strutturali e di Investimento, che rappresentano il principale mezzo finanziario con cui si persegue il fine di integrazione economica e sociale nel rispetto dei principi di solidarietà e coesione tra di essi.

I fondi, inoltre, sono finalizzati a rafforzare la competitività a livello regionale e la cooperazione territoriale, vengono gestiti dalle Regioni che definiscono l’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), del Fondo Sociale Europeo (FSE), del Fondo di Coesione, del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)e, infine, del Fondo europeo per affari marittimi e pesca (FEAMP).

Altro elemento strutturale è l’Industria 4.0, che si rivolge a tutte le imprese che abbiano un reddito di impresa, avendo una filosofia che si basa sulla detraibilità e sulla deducibilità degli investimenti e degli interessi nell’acquisizione dei beni attraverso l’utilizzo di cinque tipologie di intervento: a) sconti fiscali sulle spese di ammortamento; b) interessi più bassi sui prestiti; c) sconti fiscali alle PMI; d) riduzione delle tasse sui redditi di imprese derivanti dall’uso di brevetti e licenze; e) detrazioni fiscali sugli investimenti in start-up[14].

Una nota dolente deriva dal fatto che in Italia l’utilizzo dei fondi europei non ha prodotto gli effetti sperati, infatti, i dati riguardanti l’impiego di questi per la Strategia Europa 2020 ci mostrano come il nostro sia lo Stato europeo che ha avuto il maggiore finanziamento, utilizzandolo però in una minima quota pari al 2,4%.

Possiamo giustificare questi dati dalla difficoltà nell’attuazione dei nuovi regolamenti, conclusi nel 2015 con un ritardo alquanto consistente dall’inizio della nuova programmazione[15].

[1]Il Fondo Sociale Europeo è lo strumento finanziario utilizzato dall’Unione Europea al fine di sostenere le opportunità di occupazione, di mobilità geografica e occupazionale che favoriscono l’adeguamento alle trasformazioni industriali.  http://europalavoro.lavoro.gov.it/EuropaLavoro/Varie/Che-cos-il-Fondo-Sociale-Europeo

[2]Net Economy: è l’insieme dei sistemi di transazione e di attività economiche che si svolgono grazie ad attività telematiche; http://www.treccani.it/enciclopedia/net-economy_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/

[3]Europrogettazione: http://europelago.it/leuroprogettazione/

[4]MEP: http://www.mastereuroprogettazione.com/leuroprogettista/

[5]Project Cycle Management (PCM): utile al miglioramento dei meccanismi di gestione dei programmi europei;

[6]Logical Framework Approach (LFA): utile nella progettazione, controllo e valutazione dei progetti, si sviluppa in una matrice in cui si sintetizzano la gerarchia degli obiettivi, gli indicatori di valutazione e i fattori esterni che influenzano il progetto; https://sites.google.com/site/programmazionesociale/home/box-di-approfondimento/logical-framework-approach-lfa-quadro-logico

[7]Goal Oriented Project Planning (GOPP): è una tecnica, usata nei gruppi di lavoro, che facilita la definizione, la pianificazione e il coordinamento dei progetti attraverso un processo partecipativo; https://www.dors.it/page.php?idarticolo=1180

[8]Grazi L. EUROPROGETTAZIONE 2014 – 2020 Le nuove opportunità offerte dai Fondi comunitari  http://www.eurostaff.it/fast/loknet/contenitorefiles/40863436251152304.pdf

[9]Commissione europea – comunicato stampa – Una relazione rivela: i finanziamenti UE per la ricerca promuovono l’eccellenza scientifica e la competitività – Bruxelles, 25 gennaio 2016; http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-145_it.htm

[10]Guida all’Europrogettazione: I Programmi UE  http://www.guidaeuroprogettazione.eu/guida/guida-europrogettazione/categorie-di-finanziamento-2014-2020/programmi-comunitari/

[11]I Programmi Quadro sono il principale strumento con cui l’Unione Europea finanzia le ricerche; in particolare il 7° si è sviluppato negli anni 2007-2013 con cui si andava ad analizzare e a finanziare lo Spazio Europeo della Ricerca con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di eccellenza scientifica.

[12]Il COSME (Competitiveness of enterprises and Small and Medium-sized Enterprises) è il programma dell’UE per la competitività delle imprese per il periodo 2014-2020. http://www.guidaeuroprogettazione.eu/guida/guida-europrogettazione/programmi-comunitari/cosme/

[13]Horizon 2020; http://www.guidaeuroprogettazione.eu/guida/guida-europrogettazione/programmi-comunitari/horizon2020/

[14] Europrogettazione Italia SRL;

[15]Nocera M. Finanza agevolata ed Europrogettazione, 7 dicembre 2017; https://www.iusinitinere.it/6684-6684

Fonte immagine: https://www.lenius.it/consiglio-unione-europea-cosa-e-come-funziona/

Roberta Iacobucci

Laureata in Sociologia all'Università di Napoli "Federico II", tesi di laurea in Statistica per la ricerca sociale sulla comparazione degli indicatori economici e sociali che si usano per misurare il grado di povertà di un Paese. Laureata con lode in Comunicazione, Valutazione e Ricerca Sociale presso l'Università di Roma "La Sapienza", tesi di laurea in Sociobiologia e Teoria dei giochi, per l'analisi dell'agire strategico cooperativo in riferimento al suo grado di funzionamento all'interno della società. Area di interesse: Politica Economica

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