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La NATO: il sistema di difesa collettiva dalla guerra fredda ai giorni nostri

Premessa: questo è il primo di una serie di articoli dedicati al funzionamento e all’operato delle istituzioni europee. Parleremo delle organizzazioni europee di cooperazione (la cui caratteristica è il rispetto della sovranità statale) e delle organizzazioni d’integrazione (che, invece, delimitano la sovranità degli stati; unico esempio è l’Unione Europea). Le organizzazioni di cooperazione sono le più numerose e nella categoria rientrano quelle a competenza generale (il Consiglio d’Europa) e quelle a competenza speciale in materia di sicurezza ed economia. Di seguito analisi di un’organizzazione di cooperazione in materia di sicurezza: la NATO.

La NATO, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, è un’organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa.

Storia

  • 1949: era il 24 agosto quando entrò in vigore il Patto Atlantico, accordo istitutivo della NATO. Pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando già il clima di guerra fredda era calato sulla scena internazionale Stati Uniti, Canada ed altri paesi dell’Europa occidentale decisero di sedersi al tavolo delle trattative per dare vita ad un accordo cruciale in quel così delicato momento storico. Sebbene è opinione diffusa che la NATO sia nata come risposta occidentale alla minaccia dell’Unione Sovietica questo non è l’unico scopo a cui la stessa era destinata in origine, mirando anche:
  1. arrestare l’espansionismo sovietico, impedendo la rinascita del militarismo nazionalista in Europa tramite il rafforzamento della presenza nordamericana nel continente;
  2. favorire l’integrazione politica europea.

Il timore che l’Unione Sovietica non si accontentasse della spartizione geografica generata, al termine della Guerra, era confermato dal fatto che i comunisti appoggiati dall’Unione minacciavano la stabilità dei governi europei; emblematici gli episodi del Partito Comunista Cecoslovacchia e del blocco da parte dei sovietici di Berlino Ovest controllata dagli alleati, nel tentativo di consolidare la loro posizione sulla capitale tedesca.

  • 1955: ai 12 paesi originariamente firmatari si aggiunse la Germania Ovest, scatenando la reazione del blocco sovietico. Nello stesso anno infatti venne siglato il Patto di Varsavia, un’alleanza militare tra gli stati comunisti del blocco sovietico.
  • 1961: In un’ Europa ormai così segnata dai contrasti interni, l’erezione del muro di Berlino, rappresentò un altro passo verso la chiusura tra i due blocchi contrapposti e il pericolo che si potesse rendere necessario un intervento militare in attuazione dell’art. 5 del Patto Atlantico.
  • 1966: Charles de Gaulle decide l’uscita della Francia dal comando militare NATO per poter perseguire il proprio programma di difesa nucleare.
  • 1991: dissoluzione del Patto di Varsavia.
  • 1999: è l’anno del primo impiego militare della NATO durante la guerra del Kosovo in soccorso delle popolazioni Kosovare oggetto di pulizia etnica da parte serba.
  • 2001: La NATO invoca, per la prima volta nella sua storia, l’articolo 5 che stabilisce che ogni attacco a uno stato membro è da considerarsi un attacco all’intera alleanza. Questo avviene in risposta all’attacco terroristico dell’11 settembre.

La NATO oggi

Attualmente fanno parte della NATO 28 stati. Il quartier generale ha sede a Bruxelles e nel corso degli ultimi anni è  intervenuta in alcuni conflitti armati in Afghanistan, in Iraq con missioni di addestramento e nel Golfo di Aden in operazioni anti-pirateria. L’ultimo intervento di combattimento è stato l’imposizione di una “no fly zone” in Libia, durante la rivoluzione contro il regime di Gheddafi, quando per alcuni mesi gli aerei dell’alleanza attaccarono le forze del regime in appoggio delle truppe ribelli.  Numerose polemiche negli ultimi tempi hanno animato il dibattito in merito alle modalità di finanziamento da parte degli stati membri in merito alla questione della “soglia del 2%”. I paesi membri stabilirono di mantenere le loro spese militari sopra al 2 per cento del PIL, mentre gli Stati Uniti si impegnarono a mantenerla sopra il 3 per cento. Ma nel 2013 soltanto quattro paesi rispettavano la linea guida del 2 per cento e recentemente il presidente americano Donald Trump ha duramente criticato la situazione dato che solo Stati Uniti, Grecia, Regno Unito, Estonia e Polonia rispettano la predetta soglia.

Organizzazione

Da un punto di vista strutturale la NATO è caratterizzata da due strutture:

Struttura interna suddivisa a sua volta in:

  • Elemento civile:

1.1) Consiglio dell’Atlantico del Nord: è l’organo decisionale della NATO presieduto dal segretario generale, attualmente è il  norvegese Jens Stoltenberg e riunisce i rappresentanti degli stati membri. Si riunisce settimanalmente alla presenza dei rappresentanti permanenti degli stati membri che hanno il ruolo di ambasciatori. Si riunisce due volte all’anno alla presenza dei ministri degli Affari Esteri del paesi membri. Inoltre c’è la possibilità di vertici straordinari che riuniscono i capi di stato e di governo degli stati membri.

1.2)Segretario generale: presiede e dirige il Consiglio e rappresenta la NATO sulla scena internazionale

  • Elemento militare:

2.1) Comitato militare:  è l’organo militare più importante nell’ambito dell’Organizzazione che consiglia gli organi civili della NATO in merito alle questioni militari.

2.2) Lo Stato maggiore della difesa: assiste il Comitato militare nelle decisioni, effettua studi e controlla che le decisioni del Comitato siano conformi alle direttive.

2.3) Comando integrato: ha sede a Mons in Belgio ed assicura la direzione delle operazioni militari. È a capo degli enti territoriali dislocati in Europa.

Struttura esterna: è una struttura di cooperazione e partenariato con gli stati che non sono membri della NATO. C’è una struttura di cooperazione con la Russia, il COR, così come la commissione NATO-Ucraina e una struttura di partenariato per la pace tra la NATO e i paesi socialisti divenuti indipendenti.

Adesione:

Art.10: Le Parti potranno decidere all’unanimità di invitare ogni altro Stato Europeo ad adottare le norme del presente Trattato, contribuendo così alla sicurezza dell’area nord atlantica. Gli Stati così invitati potranno diventare Parte del presente Trattato depositando i propri strumenti di adesione presso il Governo degli Stati Uniti d’America. Il Governo degli Stati Uniti d’America informerà tutte le Parti di tale deposito”.

Dalla lettura della norma emerge che:

  • solo stati europei sono candidabili per l’ingresso
  • i candidati devono essere approvati da tutti i membri attuali
  • ciascuno stato membro ha diritto di veto

L’ultimo paese ad aver fatto ingresso nell’Alleanza, dopo ben 11 anni di negoziazione, è il Montenegro, stato piccolo ma strategico, il cui ingresso ha creato tensioni con la Russia.

Funzione e obiettivi:

 Dire che la NATO è un’organizzazione che opera nel settore della difesa è un’affermazione corretta. Ma concretamente quali sono i compiti della NATO e gli obiettivi che la stessa persegue? Se all’atto della sua nascita l’obiettivo principale era quello di contrastare la minaccia sovietica, con la fine della guerra fredda e la dissoluzione del Patto di Varsavia la sua legittimazione è stata messa fortemente in discussione. Grazie ad una serie di vertici straordinari riunitisi annualmente nel corso degli anni la strategia della NATO è stata ridisegnata alla luce del mutato scenario storico politico degli ultimi decenni, purtroppo non esente da conflitti e minacce alla pace.

Dalla lettura degli articoli più significativi del Patto è possibile individuare elementi essenziali per comprendere l’operato della NATO:

ART 1: “Le Parti si impegnano, in ottemperanza alla Carta delle Nazioni Unite, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale nella quale possano essere implicate, in modo da non mettere in pericolo la pace, la sicurezza e la giustizia internazionali, e ad astenersi nei loro rapporti internazionali dal ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza in modo incompatibile con gli scopi delle Nazioni Unite”

ART 3: ”Al fine di conseguire con maggiore efficacia gli obiettivi del presente Trattato, le Parti, individualmente e congiuntamente, nello spirito di una continua e effettiva autodifesa e assistenza reciproca, manterranno e svilupperanno la propria capacità individuale e collettiva di resistenza ad un attacco armato

ART 5: Le Parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o nell’America settentrionale, costituirà un attacco verso tutte, e di conseguenza convengono che se tale attacco dovesse verificarsi, ognuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa individuale o collettiva riconosciuto dall’art.51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate, intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’impiego della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.

Lo scopo della NATO è dunque quello di garantire la libertà e la sicurezza dei suoi membri tramite mezzi politici e militari, in quanto la stessa mira alla risoluzione pacifica delle controversie. Qualora i mezzi diplomatici non si mostrassero sufficienti alla risoluzione dei conflitti ha il potere di intraprendere operazioni di gestione della crisi in applicazione dell’art.5 del Patto. Il principio di difesa collettiva è stato fino ad ora invocato una sola volta, nel 2001, conseguentemente all’attacco terroristico alle Twin Towers.

La nuova strategia operativa della NATO emerge dall’ultimo “Concetto strategico” adottato nel 2010 dai capi di stato e di governo dei 28 stati membri. Il Concetto è il principale documento volto a fornire le linee guida politiche e operative della NATO. I 3 “core tasks” emersi dallo stesso (art.6) sono:

DIFESA COLLETTIVA:I membri della NATO devono sempre assistere gli uni gli altri contro attacchi armati, in attuazione dell’art.5. Questo impegno resta fermo e vincolante. La NATO scoraggerà e difenderà i membri contro qualsiasi tipo di aggressione, e contro l’emergere di nuove sfide alla sicurezza che potrebbero minacciare la sicurezza di singoli Alleati o dell’Alleanza intera”.

GESTIONE DELLA CRISI: La NATO ha un insieme unico di strumenti militari e politici per far fronte interamente allo spettro della crisi, prima durante e dopo i conflitti e la stessa è in grado di organizzare queste risorse per prevenire lo scoppio dei conflitti”.

SICUREZZA COLLETTIVA:L’Alleanza è interessata da, e può a sua volta influenzare, gli sviluppi politici e di sicurezza al di là delle proprie frontiere. L’Alleanza si impegnerà attivamente a rafforzare la sicurezza internazionale, attraverso partenariati con paesi rilevanti e con altre organizzazioni internazionali, contribuendo attivamente al controllo delle armi, alla non proliferazione ed al disarmo; e mantenendo la porta aperta all’adesione all’Alleanza a tutte le democrazie europee che rispondono ai requisiti della NATO”.

Anna Giusti

Anna Giusti studia Giurisprudenza presso l'Università di Napoli Federico II. Attualmente svolge un tirocinio presso il Consolato Generale degli Stati Uniti di Napoli. La collaborazione con Ius in itinere nasce dalla volontà di coniugare la sua grande passione per la scrittura al percorso di studi. Collaborare per l'area di diritto internazionale le permette di approfondire le tematiche che hanno da sempre suscitato maggiore interesse in lei, ovvero il diritto internazionale penale, la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti umani, il diritto dell'Unione Europea. Appassionata di viaggi, culture e letterature straniere, si è da sempre dedicata allo studio dell'inglese e del francese.

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