martedì, Dicembre 10, 2024
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Associazioni di protezione ambientale: Legge 8 Luglio 1986, n. 349

 

L’associazionismo in materia ambientale è un fenomeno che vede la luce negli anni della rivoluzione industriale come reazione all’inquinamento prodotto. L’ideologia comune delle associazioni nascenti era quella alla base dell’ambientalismo. La madre riconosciuta dell’ambientalismo, movimento politico finalizzato alla tutela ed al miglioramento dell’ambiente, è Rachel Louise Carson che nel 1962 scrisse “Silent Spring”, una denuncia dello sfruttamento delle risorse naturali e dell’inquinamento prodotto dall’industrializzazione sopravanzata. I movimenti politici ed anche sociali ambientalisti denunciano, oggi, problematiche che la Carson aveva individuato e previsto già numerosi anni fa. Il primo movimento sociale a costituirsi come partito politico fu nel 1972, in Australia, il Partito Verde. In Europa, invece, il primo Partito ambientalista, Green Party, fu fondato in Gran Bretagna nel 1973. I movimenti ambientalisti, sia a livello sociale che politico, attraverso lunghe battaglie finalizzate ad obiettivi comuni di protezione ambientale, hanno raggiunto grandi risultati nelle politiche ambientali: la creazione dell’Ufficio Europeo dell’Ambiente, introduzione di sistemi di tassazione sui rifiuti e sulle emissioni, l’adozione del Protocollo di Montreal per la protezione dello stato d’ozono e del Protocollo di Kyoto che combatte il riscaldamento globale.

In Italia i movimenti ambientalisti sono numerosissimi ma solo ad alcuni sono riconosciuti per legge poteri differenziati sulla base di determinati presupposti. La legge 8 Luglio 1986, n. 349 riconosce le associazioni di protezione ambientale. Ai sensi dell’art 13 di tale legge : “Le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale e quelle presenti in almeno cinque regioni sono individuate con decreto del Ministro dell’ambiente sulla base delle finalità programmatiche e dell’ordinamento interno democratico previsti dallo statuto, nonché della continuità dell’azione e della sua rilevanza esterna …”. Tale legge, istitutiva del Ministero dell’Ambiente, afferma il diritto delle Associazioni ambientaliste costituite da almeno tre anni ad essere riconosciute come tali, qualora presentino condizioni predeterminate, presentando istanza al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Esse sono:

  • La presenza dell’associazione nelle Regioni dovrà consistere in una sede regionale, un nucleo di associati ed un’attività estesa nel territorio.
  • La finalità di protezione ambientale deve risultare centrale e preponderante rispetto ad altri fini perseguiti dall’associazione stessa.
  • La continuità dell’azione e la sua rilevanza esterna devono essere valutate con riferimento al triennio che precede l’istanza. Per azione deve intendersi quella in campo ambientale e per rilevanza esterna, l’estensione nazionale della sua attività.
  • L’ordinamento interno democratico, che costituisce un richiamo diretto ai principi della nostra Costituzione che ci permettono di riconoscere quale ordinamento di un’organizzazione possa definirsi democratico.

Tali condizioni rappresentano presupposto necessario ai fini del riconoscimento ministeriale e sono da intendersi in senso cumulativo, per cui la mancanza anche di uno soltanto di essi preclude il riconoscimento dell’associazione in quanto tale. Il venir meno di uno dei requisiti richiesti può revocare il provvedimento di riconoscimento.

Il riconoscimento è un presupposto essenziale ed estremamente vantaggioso per l’esercizio di determinati poteri. Infatti l’art. 18 di tale legge afferma che: “Le associazioni individuate in base all’art. 13 della presente legge possono intervenire nei giudizi per danno ambientale e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi”.

L’interesse alla tutela ambientale è un interesse diffuso, come tale appartenente alla generalità dei cittadini. Interessi legittimi sono ravvisabili in capo a soggetti privati soltanto quando risultino differenziati e qualificati rispetto all’interesse diffuso della comunità. Requisito legittimante all’azione dinanzi al giudice amministrativo contro un atto amministrativo lesivo dell’ambiente è la vicinitas, ossia un collegamento diretto e stabile del ricorrente con l’ambiente che si vuole proteggere. E’ necessario che il ricorrente dimostri che il provvedimento dell’amministrazione incida su un suo bene della vita. “La qualità di cittadino e visitatore di una zona non è di per sé sufficiente ad integrare una posizione di interesse legittimo e non è dunque titolo idoneo a legittimare un ricorso avanti al giudice amministrativo contro atti lesivi dell’ambiente di quel luogo”.

Di contro, le associazioni riconosciute hanno diritto a ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa in quanto titolari non di un interesse diffuso, bensì di un interesse collettivo e quindi di una posizione giuridica collettiva, rappresentando l’interesse di un gruppo di soggetti appartenenti ad una categoria, l’associazione stessa. Per le associazioni di fatto costituite in un determinato territorio con lo scopo di proteggere l’ambiente, la salute e la qualità delle popolazioni che vi risiedono, quando dal loro statuto, programmi ed attività emerga che la loro costituzione è realmente orientata a questi fini, è ammesso il solo intervento ad adiuvandum. Inoltre “è esclusa la legittimazione delle associazioni ambientalistiche riconosciute ad impugnare atti che rivelino una connotazione esclusivamente urbanistica, essendo, questi provvedimenti, finalizzati ad una sola utilizzazione del territorio, senza effetti diretti sui valori ambientali.”

Un elenco di tutte le associazioni di protezione ambientale riconosciute ai sensi della legge 8 luglio 1986, n. 349 è presente nel sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Chiara Molinario

Nasce ad Ariano Irpino (Av) il 15/05/1994. Nel 2012 consegue la maturità classica e si iscrive all'Università degli Studi del Sannio. Frequentante il quinto anno e prossima alla laurea, scrive la tesi con la Professoressa Antonella Tartaglia Polcini, in materia di Mediazione Ambientale, dopo aver frequentato un corso innovativo sulla Negoziazione e lo Sviluppo Sostenibile. Ha partecipato ad un concorso nazionale di idee, bandito dalla Fondazione Italiana Accenture, "Youth in Action for Sustainable Development Goals", in cui è arrivata in finale. E' socia di ELSA (European Law Student's Association) di cui è Responsabile dell'Area Seminari e Conferenze nel board beneventano. Ha organizzato un'importante Conferenza sul tema dell'Ambiente ed Infrastrutture a cui ha partecipato il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Molto attiva nel sociale, è Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti di "Panacea", e Consigliera di amministrazione della Cooperativa "Magnolia". Ama i viaggi, la lettura, la salute e lo sport.

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