Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana
Il cittadino dovrebbe sempre sapere a chi rivolgersi e dove, quando si tratta di sicurezza urbana. Per questo motivo, a seguito del Decreto Minniti, è nata la figura del Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana (DDSU).
Fino al 2017, la funzione legata alla sicurezza urbana è sempre stata svolta dal Comandante di Polizia Municipale. Esso, in tale ambito, assumeva la funzione di Agente di Pubblica Sicurezza. Come è noto, però, la Polizia Municipale svolge molte altre funzioni. Tra queste, si possono ricordare:
- Il vigilare sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti, delle ordinanze e delle altre disposizioni emanate dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune;
- Il prestare soccorso nelle pubbliche calamità e nei disastri;
- Lo svolgere le funzioni di prevenzione ed educazione;
Svolge, inoltre, funzioni di polizia giudiziaria e di polizia stradale. Data questa molteplicità di funzioni, quello di sicurezza urbana ero solo uno dei tanti compiti attribuiti alla Polizia Municipale e, pertanto, questa non era in grado di specializzarsi in questa area. E quindi, probabilmente di soddisfare tutte le fisiologiche esigenze.
Ma cosa si intende per sicurezza urbana? Per sicurezza urbana si intende “quella parte della sicurezza pubblica diretta a prevenire fenomeni d’illegalità concentrati sul territorio comunale e che riguardano la sicurezza della città, l’ordinata convivenza, l’ambiente e la qualità della vita locale” (Decreto legge 23 maggio 2008, n. 92, “Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza”). Quando si parla di sicurezza urbana, si parla dunque di prevenzione e contrasto di illegalità e di disordine nelle città. L’art. 2 del citato decreto rende, inoltre, edotti in che cosa si concretizzano i compiti inerenti alla sicurezza urbana (prima attribuiti al Sindaco, oggi al Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana). Si parla di contrasto e di prevenzione a:
- Situazioni di degrado;
- Danneggiamento dei beni del patrimonio pubblico;
- Occupazione abusiva di immobili;
- Comportamenti in grado di offendere la pubblica decenza.
Sulla base delle precedenti considerazioni, è sorta l’esigenza di un cambiamento, consistente nell’accentrare le funzioni di pubblica sicurezza in una unica figura istituzionale, specializzata. L’idea è quella di creare un referente per ogni entità locale, che affianchi il Sindaco nelle sue attività e che dipenderebbe solo ed esclusivamente dal Sindaco. Il Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana assolverebbe, quindi, i compiti sulla base di una preparazione specifica in materia, conoscendo quali sono le reali problematiche di una città. Il Compito delle amministrazioni comunali diventerebbe, di conseguenza, quello di far conoscere questa figura, in modo da permettere al cittadino di rivolgersi direttamente ad essa. Solo grazie a questa connessione diretta, il DDSU può informare il cittadino su quelle che sono le vere difficoltà, cercando di mutare la sua paura percepita in paura reale e di fornire gli strumenti più adatti per combatterla.
Nella organizzazione degli enti locali, c’è stato però un problema, un irrigidimento. Si pensava che il Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana potesse prendere il posto o portasse via il lavoro alle altre figure; ma non è così. La ratio in virtù della quale si intendeva realizzare questa figura non era di sostituzione, bensì di collaborazione. Il Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana deve aiutare il Sindaco ad organizzare la sicurezza urbana e a gestire i cittadini a la loro paura, sia quella reale, sia quella percepita. Il Sindaco, da solo, non sarebbe in grado di coordinare tutte le problematiche, a cause di varie contingenze che possono sorgere e di cui si deve occupare. Il Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana, dunque, non solo è di fondamentale importanza, ma andrebbe anche a valorizzare, arricchire le altre figure istituzionali, soddisfacendo in questo modo le esigenze particolari del settore di sicurezza urbana, fino a questo momento sottovalutate.
L’obiettivo che si intende, così, ottenere attraverso l’istituzione del Dirigente Delegato di Sicurezza Urbana è quello di permettere un maggior coinvolgimento del cittadino e, dunque, una partecipazione e sicurezza solidale e partecipata tra pubblici e privati.
La sicurezza deve diventare il valore principale all’interno dell’intera comunità.
Avvocato penalista, esperta in Scienze Forensi, Vice Responsible dell’area di Criminologia di Ius in Itinere.
Maria Vittoria Maggi nasce a Padova il 29/07/1992.
Dopo un percorso complesso, ma ricco, si laurea in giurisprudenza il 7 dicembre 2016 con voto 110/110, con tesi in procedura penale, dal titolo “L’esame del testimone minorenne”.
Prima della laurea, Maria Vittoria svolge uno stage di sei mesi presso il Tribunale di Trento: i primi tre mesi, svolge mansioni legate alla sistemazione dei fascicoli del giudice e alla citazione di testimoni; per i restanti tre mesi, affianca un magistrato nell’espletamento delle sue funzioni, con particolare riferimento alla scrittura dei capi di imputazione e dei decreti, alla partecipazione alle udienze, alla risoluzione di problematiche giuridiche inerenti a casi in corso di udienza.
Una volta laureata, il 7 febbraio 2017 Maria Vittoria decide di continuare il percorso iniziato in precedenza e, così, diventa tirocinante ex art. 73 d.l. 69/2013 presso il Tribunale di Trento. Durante i 18 mesi previsti di tirocinio , la stessa ha assistito un Giudice Penale partecipando alle udienze e scrivendo le motivazioni delle sentenze.
Contestualmente al primo anno di tirocinio, Maria Vittoria ha voluto approfondire in maniera più seria la sua passione. Ha, così, iniziato un Master di II livello in Scienze Forensi (Criminologia, Investigazione, Security, Intelligence) presso l’università “La Sapienza” di Roma. Ha concluso questo percorso il 16 febbraio 2018, con una votazione di 110/110L e una tesi dal titolo “L’interrogatorio e l’analisi finalizzata all’individuazione del colpevole”.
Una volta concluso anche il tirocinio in Tribunale, Maria Vittoria ha intrapreso la pratica forense presso uno studio legale a Trento, approfondendo il diritto civile. Dal 29 ottobre 2018 si è, quindi, iscritta al Registro dei praticanti dell’Ordine degli Avvocati di Trento. Dopo questa esperienza, nell’ottobre 2019 Maria Vittoria decide di frequentare anche un rinomato studio penale di Trento. Questa frequentazione le permette di completare, a tutto tondo, l’esperienza penalistica iniziata con un Pubblico Ministero, proseguita con un Giudice e conclusa con un avvocato penalista.
Il 23 ottobre 2020, Maria Vittoria si abilita all’esercizio della professione forense. Dal novembre 2020 Maria Vittoria fa, inoltre, parte di LAIC (Laboratorio Avvocati-Investigatori-Criminologi).
Collabora per le aree di Diritto Penale e Criminologia di Ius in itinere.
email: mvittoria.maggi92@gmail.com