Un codice per fare ordine nel “sistema” di prevenzione della corruzione
“Quanti si accostano alla ancora nuova normativa della prevenzione della corruzione, si trovano di fronte ad una disciplina, a voler essere buoni, frammentaria”, in questi termini – elaborati nell’introduzione al “Codice anticorruzione” curato dalla Prof.ssa Patrizia Parisi (edito da Rogiosi), il magistrato Raffaele Cantone, ex Presidente dell’Anac ed oggi Procuratore della Repubblica di Perugia, spiega la necessità e l’urgenza, per gli studiosi ed i tecnici del diritto, di poter avere a disposizione uno strumento, come un codice, che possa armonizzare “l’alluvione normativa avvenuta fra il 2012 ed il 2016” proprio in tema di prevenzione della corruzione.
L’esigenza messa in evidenza dal Presidente Cantone è stata soddisfatta, quindi, alcune settimane fa dalla pubblicazione del nuovo Codice Anticorruzione, frutto del lavoro prezioso – e certamente elaborato – dell’autrice che, in virtù di una lunga esperienza di ricerca e studio nel settore della prevenzione della corruzione, ha saputo cogliere “il disorientamento determinato dalla pluralità di fonti che concorrono a delineare il sistema” anticorruzione, fornendo a tutti uno strumento utilissimo per approcciarsi alla materia.
Il Codice è strutturato in due parti, a loro volta suddivise in sezioni e sottosezioni. Nella prima parte si trovano i riferimenti normativi, dalla Costituzione alle fonti internazionali, dalle norme penali alle fonti di legislazione primaria in tema di prevenzione della corruzione. La seconda parte, invece, è dedicata ad atti che “costituiscono un corredo indispensabile per quanti vogliono comprendere la materia” – sottolinea l’autrice – includendo le circolari, i regolamenti e le linee guida dell’Anac, che in questo sistema svolge certamente un ruolo di primo piano.
L’idea originale del lavoro pubblicato dalla Prof.ssa Parisi, infine, consiste nella raccolta per indici tematici che consente agilmente al lettore il reperimento di norme specifiche scorrendo per temi. Oltre all’indice generale, infatti, il Codice contiene sia un indice sistematico per argomenti sia un indice analitico che ripercorre, in ordine alfabetico, le principali voci della materia. In questo modo, si possono risalire velocemente alle norme che regolano specifici istituti, dal whistleblowing all’integrità dei funzionari, dall’Autorità nazionale anticorruzione alla trasparenza.
Il volume, quindi, si rileva essere uno strumento indispensabile per magistrati, avvocati, accademici, funzionari dello Stato ed operatori del diritto, nonché per studiosi della materia o concorsisti, impegnati quotidianamente a districarsi in un sistema complesso ed articolato, in cui – fino ad alcune settimane fa – mancava una “reductio ad unitatem”.
Alessandro Milone, è nato a Napoli nel 1993.
Avvocato, dottore di ricerca in diritto penale, con ricerche e pubblicazioni principalmente in tema di legislazione anticorruzione ed antimafia. È assegnista di ricerca presso il LIRMAC – Laboratorio interdisciplinare di ricerca su mafie e corruzione del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Collaboratore presso la cattedra di diritto della prevenzione della corruzione e trasparenza della pubblica amministrazione, tenuta dal magistrato Raffaele Cantone. È stato nel 2019 Visiting Researcher presso la Beasley Law School della Temple University ed ammesso come Visiting Scholar presso l’Oxford University. Svolge attività di consulenza strategica nel campo delle relazioni istituzionali, è giornalista pubblicista.