Approvata la nuova direttiva per la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde
dalla rubrica Sustainability Age
a cura di Gaetano Vittoria
Lo scorso 20 febbraio il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il testo, già formalizzato dal Parlamento Europeo, della direttiva relativa alla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde (“DECGT”).
La DECGT modifica altre due direttive esistenti (la 2005/29/UE sulle pratiche commerciali sleali[1] e la 2011/83/UE sui diritti dei consumatori[2]) per adattarle alla transizione verde. L’obiettivo principale è, infatti, quello di aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell’ambiente ed incoraggiare le aziende ad offrire loro prodotti più durevoli e sostenibili.
L’attuale contesto politico e normativo europeo
La DECGT si inserisce nel solco degli obiettivi posti dalla Commissione Europea nel suo mandato 2019-2024, il cosiddetto Green Deal[3]. Il Green Deal rappresenta il fulcro delle politiche europee in tema di sostenibilità e, più in generale, di ESG (Environmental, Social, Governance).
A tale riguardo, l’approvazione della DECGT rappresenta un traguardo importante per la Commissione Europea per il raggiungimento dei suoi obiettivi ai sensi del Green Deal, a ridosso della scadenza del suo mandato il prossimo mese di giugno, quando si svolgeranno le elezioni europee. In conseguenza di ciò, è importante segnalare che l’attività normativa delle istituzioni europee si arresterà verso la fine di aprile, per poi riprendere ad elezioni concluse ed a seguito della formazione della nuova Commissione Europea.
L’approssimarsi delle elezioni genera due conseguenze: in primo luogo, tutte le bozze di legge attualmente in discussione dovranno essere approvate in uno strettissimo arco di tempo, cosa altamente improbabile se si considera la complessità dell’intera procedura, che vede coinvolte tutte e tre le istituzioni europee, Commissione, Parlamento e Consiglio; inoltre, ad elezioni concluse tutte le leggi attualmente in via di definizione, ma non ancora approvate, dovranno essere discusse nuovamente e, in virtù delle priorità perseguite dalla subentrante Commissione Europea, rischiano di vedere interrotto l’attuale iter approvativo.
Da qui l’urgenza delle attuali istituzioni europee di trovare accordi last-minute che consentano il raggiungimento degli obiettivi in linea con il Green Deal.
La DECGT: le novità
La DECGT prevede importanti novità, tra le quali si segnalano le seguenti:
- aumento della trasparenza e del monitoraggio delle dichiarazioni relative alle prestazioni ambientali future;
- inclusione nell’elenco delle pratiche commerciali vietate delle dichiarazioni sleali basate sulla compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, impedendo alle imprese di dichiarare che un prodotto abbia un impatto ambientale neutro, ridotto o migliorato sulla base di programmi di compensazione non verificati;
- chiarimento della responsabilità delle imprese in relazione alle informazioni (o alla mancanza di informazioni) sull’obsolescenza precoce, vietandone la pratica;
- utilizzo di marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazioni o stabiliti da autorità pubbliche.
Implicazioni pratiche: la lotta al greenwashing
La DECGT, dunque, va a toccare aspetti fondamentali per combattere la pratica del greenwashing, certificando e rafforzando una tendenza già ampiamente in vigore, grazie a diverse pronunce delle autorità competenti dei vari Stati Membri[4].
Ma cos’è il greenwashing? Per greenwashing si intendono quelle pratiche commerciali scorrette con le quali vengono fornite informazioni false o alterate concernenti la sostenibilità di un determinato prodotto, in tal modo ingannando il consumatore.
Nello specifico, la DECGT ha un forte impatto pratico, in quanto vieta espressamente l’utilizzo di determinate affermazioni contenenti indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente“, “naturale“, “biodegradabile“, “neutrale dal punto di vista climatico” o “ecologico“, a meno che non siano accompagnate da prove dettagliate e fondate.
La DECGT, pertanto, chiarisce il quadro normativo esistente, riducendo gli spazi interpretativi sul tema e, in un certo senso, fornisce alle imprese indicazioni chiare e precise su come fare attività di marketing in ottica sostenibile.
Entrata in vigore ed applicazione della DECGT
Una volta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la DECGT dovrà essere poi implementata da ciascuno Stato Membro entro 24 mesi, con relativa applicazione dopo 30 mesi dalla pubblicazione. Questo significa che la DECGT sarà a pieno regime a partire dall’autunno del 2026.
Conclusioni
La DECGT segna un cambiamento normativo fondamentale per la tutela dei consumatori in un mondo sempre più attento alla sostenibilità. Ne rappresenta, infatti, un punto di inizio sotto l’aspetto normativo, adattando le norme preesistenti a tutela dei consumatori all’attuale contesto di sensibilità ambientale e, in generale, risponde alla necessità di un mondo più sostenibile.
Al contempo, le attuali pratiche commerciali delle imprese sono già oggetto di attenzione da parte di autorità, associazioni ambientaliste, concorrenti e consumatori in generale. Si può pertanto concludere che la DECGT rappresenta non soltanto il raggiungimento di un obiettivo all’interno di una precisa politica, ma l’attenzione del legislatore alle istanze derivanti dal mondo reale.
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32005L0029
[2] https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:304:0064:0088:IT:PDF
[3] https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it
[4] Ad esempio, si veda il comunicato stampa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 15 gennaio 2020 relativamente alla sanzione comminata ad Eni S.p.A. per la diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli utilizzati nella campagna promozionale che ha riguardato il carburante Eni Diesel+: https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2020/1/PS11400