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Cass. Pen., Sez. III, 20 luglio 2021, n. 28002 sull’inammissibilità degli atti sottoscritti digitalmente e depositati in cartaceo dal Pubblico Ministero

La massima

Il ricorso per Cassazione sottoscritto digitalmente dal Pubblico Ministero e depositato in cancelleria in formato cartaceo deve ritenersi inammissibile in quanto privo di una valida sottoscrizione” (Cass.pen., sez. III, 20.07.2021, n. 28002).

Il caso

La vicenda trae origine dal ricorso per Cassazione presentato dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna contro l’ordinanza emessa ai sensi dell’art. 310 c.p.p dal Tribunale di Bologna che aveva accolto le richieste dell’imputato, revocando la misura cautelare applicata dal GUP a seguito di giudizio abbreviato. Il gravame concerneva il vizio di logicità e contraddittorietà della motivazione in quanto il Tribunale di Bologna non avrebbe valutato gli elementi prospettati dalla pubblica accusa omettendo o quantomeno motivando non in maniera esaustiva ed anche contraddittoria, sulla sussistenza delle esigenze cautelari.

La motivazione

La Corte rileva nell’immediatezza che il ricorso presentato è inammissibile; l’atto infatti risulta sottoscritto in forma digitale dal Pubblico Ministero, nonostante sia stato depositato in forma cartacea nella cancelleria del Tribunale. I giudici di legittimità richiamano la disciplina prevista dall’art. 24 D.L. 28 ottobre 2020 n. 137 che prevede la possibilità, a ben vedere al solo difensore e non anche al Pubblico Ministero, di depositare in modalità telematica gli atti, firmandoli digitalmente.

La Suprema Corte rileva quindi che l’atto  in esame non è stato presentato in forma elettronica, ma cartacea con una firma digitale; tale modalità di deposito non risulta, allo stato, prevista da alcuna disposizione codicistica, ovvero contenuta in uno dei decreti susseguitesi durante il periodo emergenziale. Pertanto il ricorso sottoscritto digitalmente dal Pubblico Ministero e depositato in cancelleria in formato cartaceo deve ritenersi inammissibile in quanto privo di una valida sottoscrizione.

La pronuncia è qui disponibile Cass.pen., sez. III, 20.07.2021, n. 28002

Francesco Martin

Dopo il diploma presso il liceo classico Cavanis di Venezia ha conseguito la laurea in Giurisprudenza (Laurea Magistrale a Ciclo Unico), presso l’Università degli Studi di Verona nell’anno accademico 2016-2017, con una tesi dal titolo “Profili attuali del contrasto al fenomeno della corruzione e responsabilità degli enti” (Relatore Chia.mo Prof. Avv. Lorenzo Picotti), riguardante la tematica della corruzione e il caso del Mose di Venezia. Durante l’ultimo anno universitario ha effettuato uno stage di 180 ore presso l’Ufficio Antimafia della Prefettura UTG di Venezia (Dirigente affidatario Dott. N. Manno), partecipando altresì a svariate conferenze, seminari e incontri di studi in materia giuridica. Dal 30 ottobre 2017 ha svolto la pratica forense presso lo Studio dell’Avv. Antonio Franchini, del Foro di Venezia. Da gennaio a luglio 2020 ha ricoperto il ruolo di assistente volontario presso il Tribunale di Sorveglianza di Venezia (coordinatore Dott. F. Fiorentin) dove approfondisce le tematiche legate all'esecuzione della pena e alla vita dei detenuti e internati all'interno degli istituti penitenziari. Nella sessione 2019-2020 ha conseguito l’abilitazione alla professione forense presso la Corte d’Appello di Venezia e dal 9 novembre 2020 è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Venezia. Da gennaio a settembre 2021 ha svolto la professione di avvocato presso lo Studio BM&A - sede di Treviso e da settembre 2021 è associate dell'area penale presso MDA Studio Legale e Tributario - sede di Venezia. Da gennaio 2022 è Cultore di materia di diritto penale 1 e 2 presso l'Università degli Studi di Udine (Prof. Avv. Enrico Amati). Nel luglio 2022 è risultato vincitore della borsa di ricerca senior (IUS/16 Diritto processuale penale), presso l'Università degli Studi di Udine, nell'ambito del progetto UNI4JUSTICE. Nel dicembre 2023 ha frequentato il corso "Sostenibilità e modelli 231. Il ruolo dell'organismo di vigilanza" - SDA Bocconi. È socio della Camera Penale Veneziana “Antonio Pognici”, e socio A.I.G.A. - sede di Venezia.

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