Verso l’istituzione di un crimine internazionale di Ecocidio
A cura di Francesca Ricci,
vincitrice Premio Neolaureati del Premio di Studio Federico Baffi III Edizione
Postulando l’inscindibile interconnessione tra Diritti Umani e tutela dell’ambiente, la presente tesi sostiene che l’istituzione di un crimine internazionale di ecocidio possa essere uno strumento efficace per prevenire e contrastare la distruzione antropogenica degli ecosistemi attraverso il Diritto Penale Internazionale. Attraverso un’approfondita indagine sulle origini di questa problematica, si identificano le lacune del quadro normativo esistente. Inoltre, si argomenta sulla necessità ed urgenza di includere un crimine autonomo di ecocidio nello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Ampliando l’analisi, il documento esamina in dettaglio la proposta di definizione legale di ecocidio elaborata nel 2021 dall’Independent Expert Panel, valutandola sia dal punto di vista teorico che da quello applicativo. Attraverso questa valutazione critica, emergono diverse problematiche e limitazioni, che conducono alla proposta di possibili emendamenti ed integrazioni. Oltre a ciò, la tesi affronta i principali ostacoli che impediscono la criminalizzazione internazionale dell’ecocidio nel sistema giuridico esistente. Esaminandoli, se ne prospetta il superamento e si propongono idee di riforma: a livello sostanziale, processuale e rimediale. In sintesi, questa tesi offre un’analisi approfondita sull’ecocidio, sostenendo l’importanza di sfruttare il sistema penale internazionale per prevenirlo. Attraverso l’identificazione delle lacune normative, la valutazione critica della definizione elaborata e la proposta di emendamenti, l’elaborato contribuisce in modo significativo alla comprensione e alla soluzione di questa questione urgente. Inoltre, esamina i principali ostacoli alla criminalizzazione internazionale dell’ecocidio e propone alcune idee di riforma per superarli e garantire una protezione efficace degli ecosistemi e dei Diritti Umani connessi.