sabato, Luglio 27, 2024
Diritto e Impresa

L’AGCM impone a Meta di riprendere le trattative con SIAE e di ripristinare la disponibilità dei contenuti musicali su Facebook ed Instagram

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nell’adunanza del 20 aprile 2023, ha deliberato, con il provvedimento A559 proc. caut., di adottare misure cautelari nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. (di seguito, Meta) nell’ambito dell’istruttoria avviata il 4 aprile 2023 per presunto abuso di dipendenza economica nei confronti di SIAE nella negoziazione avente ad oggetto la stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali.

L’Autorità ha ritenuto che le condotte tenute da Meta integrino un abuso di dipendenza economica, ai sensi dell’art. 9 L. 18 giugno 1998, n. 192, così come novellato dalla L. 5 agosto 2022, n. 118, posto in essere da Meta nei confronti di SIAE, rilevando: 1)la sussistenza dello stato di dipendenza economica di SIAE nei confronti di Meta, 2) l’abusività della condotta di Meta, 3) la rilevanza per la tutela della concorrenza della fattispecie in esame.

Ai fini della sussistenza dell’abuso di dipendenza economica, L’AGCM evidenzia che Instagram e Facebook rappresentano le piattaforme digitali di social network di maggior rilievo negli Stati Uniti e a livello europeo, ivi inclusa l’Italia; Meta, infatti, è tipicamente qualificata come impresa dominante o comunque dotata di una posizione preminente rispetto agli altri operatori proprio con riferimento all’offerta delle piattaforme social. La parte contrattualmente debole deve essere quindi individuata in SIAE in quanto Meta è una piattaforma digitale che riveste un ruolo determinante per raggiungere utenti finali e quindi genera uno stato di dipendenza economica di SIAE rispetto a Meta.

Con riferimento al secondo punto, sia evidente che Meta abbia abusato dello squilibrio del potere di negoziazione di cui beneficia rispetto a SIAE e potrebbe aver posto in essere una pratica abusiva consistente nell’avere violato i doveri di buona fede, correttezza e trasparenza nella negoziazione della nuova licenza con SIAE.

Infine, con riferimento al terzo punto, la condotta di Meta ha un impatto che trascenda i meri rapporti contrattuali tra Meta e SIAE e reca un forte pregiudizio alle dinamiche competitive nei mercati dei diritti d’autore e dei diritti connessi a questi ultimi nonché un grave danno per gli utenti finali; è palese infatti che la pratica abusiva incide su tutti i soggetti che compongono la filiera dei mercati dell’intermediazione dei diritti d’autore delle opere musicali, fino a recare un danno significativo agli utenti finali.

La pratica abusiva di Meta, quindi, appare limitare significativamente la possibilità di scelta dei consumatori finali, essendo privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da SIAE che rappresentano una componente significativa dell’offerta musicale italiana e non solo.

L’Autorità ha inoltre ritenuto che ricorrano i presupposti per un intervento cautelare ai sensi dell’articolo 14-bis L. 10 ottobre 1990, n. 287, inerente l’adozione di misure cautelari.

Con riferimento ai requisiti circa il fumus boni iuris, dalla documentazione in atti emerge che Meta ha posto SIAE innanzi alla scelta tra accettare l’ultima offerta, senza tuttavia poterne apprezzare la congruità in assenza delle informazioni di cui sopra, oppure rifiutare la proposta e avere preclusa qualsiasi possibilità che i contenuti musicali da essa tutelati potessero continuare a raggiungere i milioni di utenti che fruiscono delle piattaforme di Meta, così come è effettivamente accaduto nei giorni successivi alla interruzione delle trattative. Quanto al requisito del periculum in mora, la pratica abusiva qui ipotizzata appare idonea a determinare un danno grave e, soprattutto, irreparabile alle dinamiche competitive nei mercati relativi all’intermediazione dei diritti d’autore per le utilizzazioni online e, in quest’ambito, sulle piattaforme digitali di social network.

Di conseguenza l’AGCM ha ritenuto di imporre a Meta le seguenti misure cautelari: a) ripristinare immediatamente le trattative, mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza, b) fornire tutte le sole informazioni necessarie onde consentire a SIAE di ristabilire un equilibrio nell’intero rapporto commerciale con Meta; c) previa autorizzazione da parte di SIAE, ripristinare tempestivamente, in modo pieno, la disponibilità dei contenuti musicali tutelati da SIAE sulle proprietà di Meta per tutto il periodo necessario alla conclusione delle negoziazioni; d) in caso di disaccordo tra le parti, in ordine alla quantità e alla qualità delle informazioni di cui al punto b), nominare un apposito soggetto fiduciario indipendente e privo di conflitti di interessi.

 

Il testo del provvedimento è qui disponibile A559+proc+caut

Immagine di Gerd Altmann su Pixabay

Francesco Martin

Dopo il diploma presso il liceo classico Cavanis di Venezia ha conseguito la laurea in Giurisprudenza (Laurea Magistrale a Ciclo Unico), presso l’Università degli Studi di Verona nell’anno accademico 2016-2017, con una tesi dal titolo “Profili attuali del contrasto al fenomeno della corruzione e responsabilità degli enti” (Relatore Chia.mo Prof. Avv. Lorenzo Picotti), riguardante la tematica della corruzione e il caso del Mose di Venezia. Durante l’ultimo anno universitario ha effettuato uno stage di 180 ore presso l’Ufficio Antimafia della Prefettura UTG di Venezia (Dirigente affidatario Dott. N. Manno), partecipando altresì a svariate conferenze, seminari e incontri di studi in materia giuridica. Dal 30 ottobre 2017 ha svolto la pratica forense presso lo Studio dell’Avv. Antonio Franchini, del Foro di Venezia. Da gennaio a luglio 2020 ha ricoperto il ruolo di assistente volontario presso il Tribunale di Sorveglianza di Venezia (coordinatore Dott. F. Fiorentin) dove approfondisce le tematiche legate all'esecuzione della pena e alla vita dei detenuti e internati all'interno degli istituti penitenziari. Nella sessione 2019-2020 ha conseguito l’abilitazione alla professione forense presso la Corte d’Appello di Venezia e dal 9 novembre 2020 è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Venezia. Da gennaio a settembre 2021 ha svolto la professione di avvocato presso lo Studio BM&A - sede di Treviso e da settembre 2021 è associate dell'area penale presso MDA Studio Legale e Tributario - sede di Venezia. Da gennaio 2022 è Cultore di materia di diritto penale 1 e 2 presso l'Università degli Studi di Udine (Prof. Avv. Enrico Amati). Nel luglio 2022 è risultato vincitore della borsa di ricerca senior (IUS/16 Diritto processuale penale), presso l'Università degli Studi di Udine, nell'ambito del progetto UNI4JUSTICE. Nel dicembre 2023 ha frequentato il corso "Sostenibilità e modelli 231. Il ruolo dell'organismo di vigilanza" - SDA Bocconi. È socio della Camera Penale Veneziana “Antonio Pognici”, e socio A.I.G.A. - sede di Venezia.

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